Pdl, il futuro ha i suoi colori
Napoli e la sua provincia si trovano a vivere un frangente storico-culturale che necessita di un urgente, rapido, considerevole processo di cambiamento. Un rinnovamento dalle fondamenta e che tenga conto delle esigenze della città, delle domande dei cittadini, dei crocevia della politica e che ambisca a dare risposte certe, concrete, efficaci alle criticità ed alle necessità .
In un ambito difficile come quello campano, i rappresentanti politici che da sempre fanno della propria bandiera, del proprio credo, l’essere in primis una persona trasparente, perbene, leale, dispensando le proprie intelligenze ed il proprio impegno al servizio della collettività e del partito, sovente vengono travisati come dei deboli. Viene ad instaurarsi pertanto un cortocircuito concettuale a causa del quale la persona perbene, corretta, leale, di parola, una persona che tiene fede agli impegni, alle scelte di appartenenza, alla tessera che porta in tasca ed al significato di valori e dei colori che questa costituisce, venga etichettata come debole, esposta inevitabilmente ai detrattori, alle correnti, alle macchinazioni del sottobosco che ambisce alla sovversione dei mandati elettorali e della volontà del popolo sovrano.
Una politica che ritorni ad essere tale, nella sua accezione, nel suo senso intimo di atti ed azioni per la città, governo della polis nella sfumatura scolastica che però contenga i riflessi di una modernità intesa come governo per la polis rifacendoci al concetto aristotelico di uomo animale politico e quindi di uomo cittadino, uomo figlio della propria realtà.
Una politica nel senso di uomini e donne che appellandosi al proprio senso civico, allo spirito di appartenenza, alla condivisione identitaria intrisa ma giammai offuscata da una concezione europeista, decidano motu proprio ma anche e soprattutto incalzati da un ambiente, da una socialità ispiratrice e promotrice di impegnarsi nell’avanguardia politica come servizio alla propria comunità.
Una politica come “dottrina del possibile” senza disdegnare quel pizzico di follia, secondo l’insegnamento di Erasmo da Rotterdam, che sostanzia e dona energia alle idee ed alla strenua battaglia per la loro realizzazione.
Un impegno scandito dai principi fondamentali della Carta Costituzionale, rafforzando in modo preminente quanto enunciato all’articolo 4 affinchè la politica si attagli al diritto ed al dovere di ogni cittadino per concorrere al progresso materiale e spirituale delle società.
Oggi dobbiamo dare vigore e valore, profondo ed intenso, alla partecipazione, alla rappresentazione. Questa partecipazione e questa rappresentazione devono essere intese come proiezione della società, come suo spaccato culturale e civico.
Il partito dovrà attendere ad una nuova mansione, storica e modernista insieme. Un partito che sia costruito insieme ai cittadini, con i cittadini, per i cittadini. Un partito che cerchi di affrancarsi dalla sua medesima definizione di "parte", di fazione ma che sia espressione della città, delle sue capacità, delle sue debolezze, delle sue ambizioni, delle sue forze, delle sue criticità.
Un partito che sia riverbero del popolo, laboratorio di idee e di progetti, fucina di attività e di attivismo, elemento ricettore ed elemento propulsore della società, cassa di risonanza sul palcoscenico nazionale ed internazionale della voce locale.
Una nuova dimensione di uomini e donne che vogliono ancora continuare a credere nella forza di un simbolo, nel valore della stretta di mano. Uomini e donne che sappiano ancora perdere il sonno per una problematica sociale, culturale, civile. Uomini e donne che sappiano ancora emozionarsi alle note di un inno, al garrire di una bandiera. Uomini e donne che facciano della trasparenza e della loro tenacia quotidiana il loro biglietto da visita. Uomini e donne che sappiano vedere nella soluzione di una criticità, nella realizzazione di un progetto, nella concretizzazione di un’idea (sia essa una strada asfaltata, una nuova scuola, una aiuola curata, una manifestazione culturale, una città pulita e sicura) non una soddisfazione personale ma il traguardo di una dedizione volta alla società, al territorio.
Un partito che ambisca quindi a tale impegno deve e deve essere nuovo. Deve e deve essere disposto ad un’attenta, oculata, dettagliata analisi interiore e che abbia il coraggio e la capacità di portare luce in ogni ganglio della sua struttura per schiarire e cancellare ogni minima zona d’ombra.
Un partito che sia specchio della società che lavora, che si impegna, che si sacrifica. Un microcosmo strutturato ma libero, chiamato a rispondere a principi sacrosanti, indiscutibili, inderogabili, incontrovertibili quali la legalità, l’onestà, la coerenza, l’abnegazione, la dedizione.
Legalità, trasparenza, manifestazione cosciente ed incondizionata all’azione ed al pensiero per conto della società civile ispirata dai principi costituzionali e del diritto nell’interesse unico e solo della collettività.
Un partito che sia aperto alla gente, costruito insieme alla gente e che sappia farsene portavoce delle istanze e risolutore delle criticità. Un partito propenso all’ascolto, alla disamina, alla progettazione condivisa, democratica.
Un partito che faccia della legalità, della libertà, dell’impegno civico ed incondizionato la sua bandiera di distinzione e di identificazione che adotti come unica misura qualificante e qualificatrice la responsabilità, il merito e l’impegno.
Un partito che sappia imparare ed insegnare alla pazienza dell’ascolto, alla scrupolosità ed all’approfondimento in vista delle decisioni dove non prevalga mai e poi mai il lassismo, l’approssimazione, la cultura delle pacche sulle spalle, della cooptazione.
Un partito che debba diventare sinonimo della città, suo carattere distintivo ed identificativo al tempo stesso; che abbia una rete nevralgica e capillare su tutto il territorio perché funzioni come un motore dove ogni singolo ingranaggio diviene elemento indispensabile per il funzionamento della macchina intera, dove la responsabilità del singolo sia collegata a quella della collettività e viceversa, dove ognuno sia ambasciatore di istanze dell’altro, esposto all’ attenta considerazione dell’altro affinchè prevalga l’interesse comune. Sempre.
Una nuova realtà politica dove l’appartenenza e la scelta di schieramento debba essere scelta di identità, di radicamento, di condivisione, di discussione e di collegialità, di confronto e di analisi delle tematiche. Questo deve essere elemento cruciale per la sua solidità e la sua stabilità poiché troppe volte abbiamo assistito alla sovversione del mandato elettorale, allo stravolgimento delle composizioni degli organi elettivi in conseguenza ad una repentina, opportunistica e riprovevole abiura della propria adesione.
Una realtà politica figlia del presente e rivolta al futuro. Un futuro sempre più esigente e sempre più imminente. Un futuro che richiede certezze. Un futuro che impone concretezza, serietà, tenacia e trasparenza. Un futuro che non esiste se limitato alla sterilità del calcolo personalistico, alla gestione del presente. Una concretezza cha fronteggi con determinazione l’hic et nunc ma che sappia cementare le basi del domani verso il quale la società corre inesorabilmente.
Una struttura premiante la cultura del sacrificio, dell’identità, della coerenza. Che faccia del confronto continuo e costante con i cittadini, del dialogo, del contraddittorio uno dei propri caratteri distintivi; che alligni la propria forza tra la gente, scendendo dal palazzo senza però cedere alla retorica ed al fragore populista della piazza; che sappia non solo ascoltare le istanze della città e dei cittadini ma sappia interpretare anche i chiaroscuri, i sintomi di esigenza sociale, culturale, economica per agire con tempestività e competenza nella diagnosi preventiva e risolutiva.
Politica delle risposte. Politica della concretezza. Politica del territorio. Questa la mission di un partito di uomini rappresentanti di altri uomini che insieme costituiscono la collettività, la società con il proprio retaggio di risorse, di punti forza e punti debolezza, delle sue infrastrutture esistenti e dei progetti per il miglioramento delle stesse e l'implementazione di nuove, dei suoi tesori artistici, paesaggistici, naturali, delle sue aspettative, delle sue ambizioni e delle sue energie.
Un partito che costelli l'intero territorio, che spalanchi le sue porte alle potenzialità di tutti, di tutti coloro che ne condividano i principi e che si sentano rappresentati e sentano di poter rappresentare i suoi valori.
Una nuova stagione sociale e politica, votata al potenziamento culturale e civile del territorio che lavori e si adoperi lungo l'articolato ambito multidimensionale caratterizzato dall'uomo-cittadino in chiave europea.
Una realtà che trabocchi di idee innovatrici senza disdegnare quanto di buono ha offerto l'humus storico, territoriale, nazionale, continentale ed internazionale scevro da derive oscurantiste, ultraconservatrici ma anche che declini i suoi imperativi in ossequio ad una facciata futuristica.
Un partito che scenda nei vicoli e nelle strade di periferia, che sappia guadagnarsi l'ospitalità nelle case di tutti i cittadini onesti, dei padri di famiglia, dei giovani con le loro ansie e le loro aspettative, delle donne, degli emarginati, di chi ha sempre ritenuto la politica come troppo lontana, disattenta e distratta dalla propria vita, dalle proprie istanze, come un quid avulso dalla quotidianità di chi lavora o cerca un lavoro, da chi studia, da chi ogni singolo giorno è in prima linea per rivendicare i propri diritti, la propria dignità, la propria libertà.
Un partito quindi che passi sotto la lente ogni angolo, ogni settore, ogni ambito della struttura sociale per valorizzarne risorse ed energie, per far arrivare il proprio appello di partecipazione e di attivismo nelle frange recondite e risollevare lo spirito di appartenenza in ognuno, risvegliare e dare nuova linfa alla voglia di mettersi in discussione, di lavorare per il proprio territorio, di costruire una nuova generazione di dignità, di onestà, di lealtà corroborando le tante energie di questa generazione. Scommettere sulle forze sane di queste terre, spronando le intelligenze a scendere in campo, a schierarsi, a difendere ciò in cui credono, ciò in cui sperano.
Un partito che sia palestra di socialità che cancelli le miopie dei calcoli elettoralistici direzionandosi verso la formazione, verso il progresso, verso la crescita umana e culturale. Un partito pienamente consapevole della sua forza: gli uomini e le donne di cui si compone, delle idee di cui si nutre, degli ideali di cui si foggia, delle progettualità di cui si plasma.
Un partito che lavori per curare definitivamente le ferite dell'ambiente senza continuare con un accanimento terapeutico fatto di cerotti su cerotti utili a tamponare le emergenze; un partito che premi i portatori sani di idee, di volontà, di mettersi a disposizione della cosa pubblica in termini di attivismo civico; un partito nel quale ogni città, ogni sezione territoriale, ogni periferia, sia recettore ed al tempo testo impulso di intendimenti ad appannaggio sociale, di pianificazione e lavorazione condivisa degli obiettivi negli antri della vita comune; un partito che sia espressione diretta del cittadino.
In questo modo contribuiremo a costituire una identità politica, culturale e sociale. In questo modo faremo sì che schierarsi significhi credere, condividere ma soprattutto partecipare. In questo modo lanceremo una sfida culturale che abbia sfumature vivide e chiare contro il grigiore dei nostalgismi. In questo modo Napoli e la sua provincia si candidano senza tema alcuna a riprendersi il ruolo di capitale del sud Italia. In questo modo vogliamo e dobbiamo dare nuova voce, una voce altisonante e stentorea, ad un popolo che crede in un simbolo, che crede negli uomini che da sempre lo contraddistinguono. Quel popolo che vive di libertà, nella libertà e per la libertà. Quel popolo che la storia ha imparato a conoscere e la storia futura ancora conoscerà come il Popolo della Libertà.
arch. Salvatore Onofaro
PdL tessera n° 11420
Sindaco di Qualiano (NA)