“Superare ogni steccato politico e partitico, ogni campanilismo per fare fronte comune, unire le forze per scongiurare la perdita di un importante presidio giudiziario nel nostro territorio”. Con queste parole il sindaco Salvatore Onofaro rimarca la necessità e l’urgenza di “coordinare progetti ed intenti in chiave comprensoriale” sul tema dell’Ufficio del Giudice di Pace. Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 12 settembre scorso del decreto legislativo n. 156 del 7 settembre 2012 riguardante le soppressioni delle sedi distaccate dei tribunali ( tra cui anche l’Ufficio del Giudice di Pace di Marano), il primo cittadino di Qualiano ha nuovamente inoltrato una nota al Ministero della Giustizia (nella persona del guardasigilli Paola Severino ed anche all’Ufficio Gestione Immobili di competenza del dicastero) ed alla Presidenza della Corte di Appello di Napoli per evidenziare “la disponibilità del Comune di Qualiano di porre a disposizione la struttura sita in via Macello denominata CROF” da destinare a sede del Giudice di Pace.
La missiva del sindaco è l’ultima di un fitto carteggio composto da altre comunicazioni di disponibilità protrattesi dal giugno scorso.
In particolare, l’ente di piazza del Popolo, sottolinea altresì che “in data 12 giugno 2012 si è provveduto alla stipula di un protocollo d’intesa da parte dei sindaci del mandamento (con l’unica eccezione del Comune di Marano di Napoli)”.
“In quella data – assevera Onofaro – dopo una serie di incontri con tutti i sindaci dell’ambito giurisdizionale dell’Ufficio del Giudice di Pace di Marano – dinanzi alla possibilità, che poi si è fatta certezza con il decreto 156 della soppressione degli uffici e delle sedi distaccate dei tribunali, il Comune di Qualiano ha proposto l’immediata disponibilità di una sede moderna, sicura e funzionale quale il CROF corredando il tutto con un dossier sui costi che il consorzio intermunicipale andrebbe ad assumersi. La proposta ha ottenuto la firma d’intesa con tutti i sindaci presenti (solo il Comune di Marano di è opposto), unitamente ad una delegazione dei giudici che operano nella sede oggetto di soppressione. Negli istanti immediatamente successivi alla stipula abbiamo costantemente invitato gli organi di competenza (Ministero, Corte di Appello) ad effettuare sopralluoghi tecnici presso la struttura proposta non ottenendo però ancora riscontro”.
“Il messaggio però che deve essere chiaro e deciso – prosegue il sindaco Onofaro – è che non c’è alcuna intenzione da parte del Comune di Qualiano di avviare diatribe o conflitti istituzionali. Semplicemente dinanzi alle evidenze di sottrarre al territorio un presidio di giustizia, ci si è sentiti chiamati ad intervenire con tempestività proponendo una sede nell’immediato, preventivando i costi di gestione su base consortile, dividendo le spese per Comune aderente e quindi non andando a gravare sul bilancio ministeriale. Ribadisco che non c’è alcuna volontà campanlisitica ma l’intento di agire nell’interesse del comprensorio”.