Scuole, sport e società: così nasce una città a misura d’uomo


Scuole, sport e società: così nasce una città a misura d’uomo
Progetto “un campo da calcio in ogni scuola” per allontanare  i giovani dalla strada
di Salvatore Onofaro
Sindaco di Qualiano (NA)

Coniugare sviluppo infrastrutturale ed esigenze sociali per una città a misura d’uomo. Questo impegno ha scandito le tappe dell’agenda amministrativa nella città di Qualiano. Abbiamo posto sotto la lente diverse criticità nell’alveo delle politiche sociali e giovanili e su di esse abbiamo stagliato progetti e idee. Ad esempio come fronteggiare il born out scolastico, oppure come intervenire laddove si ravvisino criticità di carattere socio-ludico per mancanza di spazi attrezzati, come riqualificare le aree urbane in risposta alle esigenze della cittadinanza, delle famiglie. La nostra azione amministrativa ha tenuto presente tre variabili fondamentali e talvolta condizionanti: urgenza di aree di aggregazione, finalità sociali della riqualificazione territoriale il tutto nel vincolo asfissiante di una inopia di fondi erariali quasi paralizzante. Soltanto rimboccandosi le maniche, centellinando e gestendo con certosina scrupolosità le risorse finanziarie in disponibilità, siamo riusciti a trovare la quadra del cerchio investendo nello sport. Il significato altamente sociale che esso rappresenta, la sua funzione formativa, la sua dimensione di assoluta valenza qualificante in termini di sviluppo psicofisico e civico, ha portato l’amministrazione comunale a lavorare guardando ai  diretti interessati delle progettualità poste in essere, della duplice ma al tempo stesso univoco ed unitario ruolo di cittadino e di individuo, in quella indissolubile dimensione di persona parte integrante di una comunità e di una comunità intesa come totalità di persone. Per tali ragioni abbiamo impostato sullo stesso binario progetti ed interventi di carattere urbanistico proiettati pienamente nella loro funzione di utilità sociale. Ad esempio, abbiamo deciso di ammodernare e di mettere in sicurezza il nostro stadio comunale in Via Giovanni Falcone. Abbiamo provveduto a rifare il rettangolo di gioco ammantandolo di una superfice in fibra sintetica di ultima generazione unitamente al corredo della pista di atletica perimetrale. Inoltre abbiamo realizzato una tribuna laterale, in grado di ospitare oltre 500 persone. In tal modo il nostro impianto si è trasformato in un vero e proprio gioiello dell’architettura che potremmo definire sociale. Questa asserzione viene resa più chiara dal fatto che abbiamo deciso di aprire lo stadio a tutti coloro che intendano dedicarsi all’attività sportiva, al jogging, al benessere psicofisico sia per agonismo sia per relax. I cancelli dello stadio comunale sono sempre aperti. Chiunque voglia fruirne per rimettersi in forma, per contrastare lo stress dopo una giornata di lavoro, per prepararsi atleticamente, si iscrive versando una cifra simbolica (al fine del rilascio di una tessera e per ragioni di sicurezza )ed ha a disposizione una pista di atletica professionale, spogliatoi e parcheggi, in un’area recintata e sorvegliata per la sicurezza di tutti. Inoltre  rendiamo disponibile l’utilizzo del campo da calcio alle associazioni sportive che ne facciano richiesta. Unica prerogativa avanzata dall’amministrazione è che le stesse svolgano progetti di atletica rivolti specificamente a bambini appartenenti a famiglie economicamente disagiate. In questo modo anche chi non ha materialmente la possibilità di iscrivere i propri figli ad un corso di calcetto, potrà farlo regalando ai bambini il sogno di indossare una casacca, calzoncini e scarpette, di far parte di un gruppo, di crescere, fisicamente e psicologicamente, nell’ambito della sana competizione, dello spirito di sacrificio, del senso di appartenenza, del fair play. Visto il grande successo riscosso da tali iniziative (dal mattino a sera l’impianto è un brulicare di atleti ed atlete), abbiamo replicato, in scala ridotta questo progetto, laddove è maggiormente insistente la necessità di interventi di tale tipo in riposta e ad appannaggio di un’utenza sicuramente “esigente”: le scuole. Presso la scuola media “Giuseppe Verdi” in via Silvio Pellico, esisteva un piccolo rettangolo di asfalto nel tempo attestatosi quel “campetto da calcio ufficiale” dell’istituto. Con una piccola spesa, abbiamo ricoperto quel rettangolo con erba sintetica, l’abbiamo recintato, illuminato, abbiamo posizionato due porte professionali da “calcio a 5”. Il risultato? Una struttura sicura, funzionale, efficiente che ha dato qualità all’intero plesso. Ma il risultato più grande, più gioioso, più importante è stato vedere i volti sorridenti di centinaia di bambini, entusiasti ed increduli di avere finalmente un campo da calcio vero, tutto per loro. La struttura, oltre alle attività curriculari, resta aperta anche di pomeriggio in modo tale da garantire ai ragazzi uno spazio di aggregazione, una piazza dello sport e del benessere in cui allenarsi, competere. Lo stesso progetto, con le stesse caratteristiche, è stato realizzato anche presso la scuola media statale “Salvatore Di Giacomo” in via Benedetto Croce e presso la parrocchia “Maria Santissima Immacolata” in via Del Dogma E’ nostra intenzione procedere con le medesime specificità tecniche e con la stessa determinazione anche negli altri istituti della città, dando vita ad un progetto “un campo da calcio in ogni scuola”: a breve infatti ne inaugureremo un altro nel cortile della scuola “Don Bosco” di via Leopardi unitamente al lotto di ampliamento che abbiamo realizzato e che a giorni sarà consegnato  comprendente nuove aule e nuovi laboratori ( premettendo all’ente uno sgravio dei costi di locazione delle sedi succursali del plesso). In questo modo, con le strutture aperte anche nel pomeriggio, si garantisce ai ragazzi un cancello sempre aperto per ritrovarsi, per organizzare tornei e campionati, per consolidare la cultura del rispetto dell’avversario, dell’accettazione delle sconfitte, della sfida a cui si è chiamati in prima persona, contando sulle proprie gambe, sui propri polmoni ma in un’ottica di collettività e di gruppo.  I genitori sono tranquilli poiché sanno che i propri figli giocano e si allenano in uno spazio chiuso, si allontanano dalla strada scongiurando cattivi incontri e, soprattutto, gli stessi docenti hanno la possibilità di seguire, attraverso progetti specifici, gli studenti anche in orario extrascolastico. Viene a cementarsi il gruppo sociale e con esso i valori che comporta.
Progetti importantissimi per il loro risvolto sociale. Strutture che la città agognava e che finalmente ha ottenuto. Spazi di vita, di sviluppo, di appartenenza, di costruzione identitaria individuale e comunitaria, dove ogni bambino impara che per segnare un gol ha bisogno di una squadra che costruisca l’azione ed altrettanto ogni altro che vuole evitare una sconfitta deve necessariamente fare affidamento alla coralità dei movimenti, all’unione di intenti. Ogni bambino imparerà ad esultare nella consapevolezza degli sforzi effettuati. In egual modo comprenderanno le ragioni di una partita persa riflettendo sulle proprie azioni e lavorando affinchè si possa rimediare. Piazze di vita. Piazze di gioventù. Di sport, di maglie sudate, di trofei e di squadre dove ognuno ha bisogno dell’altro pur consci del proprio inderogabile sacrificio, del proprio impegno, della propria dedizione come singolo. In questo modo chi vince è la città tutta, sono le mamme ed i papà, sono i bambini, i ragazzi. Chi vince è Qualiano che esulta ad ogni gol realizzato da qualunque ragazzino in qualunque campetto della città. Una città per loro. Una città per i cittadini.