LA POLITICA, IL PARTITO: IL FUTURO NON PUÒ ASPETTARE


di Salvatore ONOFARO — Sindaco di Qualiano (NA)

La politica si trova a vivere un frangente storico-culturale che necessita di un urgente, rapido, considerevole processo di cambiamento. Un rinnovamento dalle fondamenta e che tenga conto delle esigenze della città, del territorio, del Paese, delle domande dei cittadini, dei crocevia della vita sociale ed economica e che ambisca a dare risposte certe, concrete, efficaci alle criticità ed alle necessità. Una politica che ritorni ad essere tale, nella sua accezione, nel suo senso intimo di atti ed azioni per la città, governo della polis nella sfumatura scolastica che però contenga i riflessi di una modernità intesa come governo per la polis squisitamente legato al concetto aristotelico di uomo animale politico, uomo cittadino, uomo figlio della
propria realtà. Una politica nel senso di uomini e donne che appellandosi al proprio senso civico, allo spirito di appartenenza, alla condivisione identitaria, decidano, anche e soprattutto perché incalzati da una socialità ispiratrice e promotrice, di impegnarsi nell’avanguardia politica come servizio alla propria comunità. 
Oggi dobbiamo dare vigore e valore, profondo ed intenso, alla partecipazione, alla rappresentazione.
Questa deve essere intesa come proiezione della società, come suo spaccato culturale e civico. Dalla mia esperienza di primo cittadino di una comunità di quasi trentamila abitanti fa male conoscere di quanti infangano i colori ed i principi in cui chi s’impegna in prima persona nella vita politica crede ed ha sempre creduto. Fa male venire a conoscenza di chi approfitta del proprio ruolo, del proprio mandato per fini personalistici nella forma più bieca e meschina. Vivere al servizio della comunità, dei cittadini, della legge, districandosi in una miriade di fronti (dall’ambiente al sociale, dall'economia alla cultura), notte e giorno in servizio permanente effettivo ed essere sempre sul filo del rasoio, essere l’avamposto, il bersaglio di ogni colpa, di ogni criticità del territorio. Quante notti passate a disaminare carte e documenti per trovare fondi per le madri nubili, per il servizio di trasporto disabili, per una nuova caldaia in una scuola, per rifare una strada, per la raccolta dei rifiuti, per pagare gli stipendi senza aumentare le tasse e poi mi chiedo quante di queste stesse notti abbia trascorso “un Fiorito” qualunque che intasca milioni di euro atteggiandosi a paladino della società.

Il mio compenso di sindaco è pari a 1900 euro al mese. Buona parte di questi vengono devoluti per attività sociali. Per osservanza alle normative vigenti, avendo deliberatamente deciso di profondere energie per la mia città, non posso esercitare la mia professione di architetto. E poi, scoprire chi, chiuso nelle stanze ovattate del potere, lontano dalla responsabilità diretta dettata dal confronto continuo con la gente, con la piazza, con il cuore pulsante della città, di ogni città, si dedica al calcolo dei suoi (e solo i suoi) lauti e vergognosi guadagni, oltraggiando un’intera nazione, un intera classe di uomini e donne che credono ancora nei valori della trasparenza, della legalità, dell’onestà. Volgendo lo sguardo al futuro, un futuro imminente, l’impegno politico, pertanto, dovrà attendere ad una nuova mansione, storica e modernista insieme. Un impegno che sia costruito insieme ai cittadini, con i cittadini, per i cittadini nell’alveo di un partito che cerchi di affrancarsi dalla sua medesima definizione di “parte”, di fazione ma che sia espressione della città, delle sue capacità, delle sue debolezze, delle sue ambizione, delle sue forze, delle sue criticità. Un partito che sia riverbero del popolo, laboratorio di idee e di progetti, fucina di attività e di attivismo, elemento ricettore ed elemento propulsore della società, cassa di risonanza sul palcoscenico nazionale ed internazionale della voce locale. Un partito che ambisca a tale impegno deve e deve essere nuovo. Deve e deve essere disposto ad un’attenta, oculata, dettagliata analisi interiore e che abbia il coraggio e la capacità di portare luce in ogni ganglio della sua struttura per schiarire e cancellare ogni minima zona d’ombra. Un partito che sia specchio della società che lavora, che si impegna, che si sacrifica. Un microcosmo strutturato ma libero, chiamato a rispondere a principi sacrosanti, indiscutibili, inderogabili, incontrovertibili quali la legalità, l’onestà, la coerenza, l’abnegazione, la dedizione.
Legalità, trasparenza, manifestazione cosciente ed incondizionata all’azione ed al pensiero per conto della società civile ispirati dai principi costituzionali e del diritto nell’interesse unico e solo della collettività. Un partito che sia aperto alla gente, costruito insieme alla gente e che sappia farsene portavoce delle istanze e
risolutore delle criticità. Un partito propenso all’ascolto, alla disamina, alla progettazione condivisa, democratica.
Un partito che faccia della legalità, della libertà, dell’impegno civico ed incondizionato la sua bandiera di distinzione e di identificazione che adotti come unica misura qualificante e qualificatrice la responsabilità, il merito e l’impegno. Un partito che sappia imparare ed insegnare alla pazienza dell’ascolto, alla scrupolosità ed all’approfondimento in vista delle decisioni dove non prevalga mai e poi mai il lassismo, l’approssimazione, la cultura delle pacche sulle spalle, della cooptazione.
Un partito che debba diventare sinonimo della città, suo carattere distintivo ed identificativo al tempo stesso; che abbia una rete nevralgica e capillare su tutto il territorio perché funzioni come un motore dove ogni singolo ingranaggio diviene elemento indispensabile per il funzionamento della macchina intera, dove la responsabilità del singolo sia collegata a quella della collettività e viceversa, dove ognuno sia ambasciatore di istanze dell’altro, esposto all’ attenta considerazione dell’altro affinchè prevalga l’interesse comune. Sempre. Una nuova realtà politica dove l’appartenenza e la scelta di schieramento debba essere scelta di identità, di radicamento, di condivisione, di discussione e di collegialità, di confronto e di analisi delle tematiche. Questo deve essere elemento cruciale per la sua solidità e la sua stabilità poiché troppe volte abbiamo assistito alla sovversione del mandato elettorale, allo stravolgimento delle composizioni degli organi elettivi in conseguenza ad una repentina, opportunistica e riprovevole abiura della propria adesione. Basti riportare, ad esempio, che in questi ultimi anni si è assistito ad uno stillicidio incessante di crolli delle amministrazioni comunali (in modo particolare nell’area a nord di Napoli di cui fa parte il comune di Qualiano) elette nella tornata elettorale del 2008 e negli anni successivi. Sindaci che si dimettono, sfiducie, ricatti: guerre intestine in seno alle maggioranze fra il Consiglio Comunale e la giunta che contribuiscono a sgretolare il legame tra i cittadini e la classe politica e con il primi cittadino costretto ad un ruolo di equilibrista tra il baratro dei problemi quotidiani dell’agenda amministrativa e quelli più prettamente legati alle velleità dei singoli componenti delle compagini politiche.
Per questo dobbiamo voltare pagina per lavorare insieme ad una realtà politica figlia del presente e rivolta al futuro.
Un futuro sempre più esigente e sempre più imminente.
Un futuro che richiede certezze.
Un futuro che impone concretezza, serietà, tenacia e trasparenza.
Un futuro che non esiste se limitato alla sterilità del calcolo personalistico, alla gestione del presente. Una concretezza cha fronteggi con determinazione l’hic et nunc ma che sappia cementare le basi del domani verso il quale la società corre inesorabilmente.


Giudice di pace: inizia il conto alla rovescia

 Soppressione Giudice di pace, il countdown è iniziato. Il termine ultimo per dare una risposta al governo centrale scade infatti il 13 novembre. Entro quella data i sindaci del territorio e il commissario prefettizio di Marano, Gabriella Tramonti, dovranno pronunciarsi sul destino degli uffici di via Cesina. Per scongiurarne la chiusura, ormai davvero prossima, i comuni (Marano, Giugliano, Villaricca, Calvizzano, Mugnano, Qualiano e Melito) dovranno consorziarsi e caricare sui loro bilanci le spese per la manutenzione della sede e per il personale. Una possibilità contemplata nei decreti legislativi (numero 155 e 156) varati lo scorso 14 settembre e che riguardano il riordino delle circoscrizioni giudiziarie. Sul tavolo, al momento, c'è solo un protocollo d'intesa che ha incassato l'ok di sei dei sette comuni interessati (ad eccezione di Marano) e la disponibilità fornita dal Comune di Qualiano, pronto ad ospitare gli uffici nella sede del Crof (Centro di ricerca per l'orientamento e la formazione) di via Macello. Una proposta che, nei mesi scorsi, scatenò il disappunto del Comune di Marano, intenzionato a non firmare alcun accordo che non preveda Marano quale sede del Giudice di pace.

Una fiaccolata per dire << basta ai roghi tossici >>


Centinaia di persone hanno preso parte alla fiaccolata promossa dalla Diocesi di Aversa in occasione della settima giornata per la ‘salvaguardia del creato’. I fedeli si sono ritrovati dapprima nella villa comunale per un momento di preghiera guidata dal vescovo di Aversa, Angelo Spinillo e dai parroci della zona, e poi hanno sfilato per le strade del centro. Un tema, quello della tutela del territorio particolarmente avvertito a Giugliano, dove cittadini e associazioni sollecitano l’avvio del piano per le boniche delle discariche sature e la rimozione delle ecoballe - circa sei milioni - che sono stoccate nel sito di Taverna del Re. Il territorio del giuglianese - è stato denunciato - è stato avvelenato anche dallo sversamento di rifiuti tossici che urgentemente dovrebbero essere individuati e rimossi. Quasi mille persone hanno sfilato lungo le vie del centro storico per dire no ai roghi tossici. “La terra c’è stata data dal Creato - ha detto Spinillo parlando alle centinaia di persone in villa comunale - È un dono di Dio e noi dobbiamo tutelarla, curarla, amarla. Non possiamo più sopportare questa violenza che ci sta strappando quanto di più caro c’è stato concesso”. Il Vescovo ha pregato con fedeli e con tutti i parroci, invocandola bellezza del creato e la bontà degli uomini che non possono distruggere quanto di bello è stato dato: “Non possiamo sottostare a questo stato di cose. Dobbiamo dire no alla violenza contro la nostra terra e ribellarci a queste forme di criminalità che ci opprimono”. Tra i partecipanti il sindaco di Qualiano Salvatore Onofaro. Continua l’impegno di prefetto e sindaci del territorio per fare fronte comune contro i roghi di rifiuti tossici nell'area a nord di Napoli. Grazie all’attività di monitoraggio del territorio, si potrà avere una mappa più completa dei luoghi dove il fenomeno degli scarichi illegali è più frequente. Il territorio a nord di Napoli: la cosiddetta “Terra dei fuochi” è ormai considerata una zona ad alta concentrazione di malattie tumorali ed è proprio da quest'ultimo aspetto che l’iniziativa a preso il via. L'impegno dei volontari dovrebbe rappresentare quel “valore aggiunto” necessario a permettere interventi mirati da parte delle forze di polizia. La notizia della sottoscrizione del protocollo è stata accolta positivamente da tutte le parti coinvolte.




Piazzetta Nenni: parte la riqualificazione con il progetto "adotta un'aiuola".




Piazzetta Pietro Nenni viene adottata e si fa bella. Nell’ambito del progetto comunale “Adotta un’aiuola”  ai sensi della delibera di Consiglio Comunale n. 14 del 27 maggio 2010,avente ad oggetto il regolamento sulla disciplina dei contratti di sponsorizzazione, l’area ubicata tra via Palumbo ( a pochi metri dalla villa comunale) e via Toscanini (asse di collegamento per corso Mediterraneo) è oggetto in questi giorni di interventi di riqualificazione. Ad adottare l’area verde è l’esercizio commerciale “La boutique nature” di Stella Iuffredo, sita in via Campana 380 (Qualiano). Secondo quanto previsto dal regolamento di sponsorizzazioni, l’esercizio ha firmato una convenzione con la quale si impegna per i prossimi cinque anni alla “cura ed alla manutenzione” dell’area.  Dal nulla osta degli uffici comunali, tempestive sono partite le operazioni di riassetto della piazzetta: giardinieri incaricati dal titolare del negozio-sponsor, hanno provveduto alla decespugliazione delle siepi, alla potatura degli arbusti, alla nettezza dei cordoli. E’ stato anche necessario l’intervento degli operatori ecologici per la raccolta delle illuvie ivi presenti, debitamente selezionate e differenziate per tipologia (vetro, plastica, carta) e destinate a smaltimento o recupero. Sarà inoltre anche riattivato l’impianto di illuminazione della piazzetta per corredarne la funzione decorativa e per funzioni di sicurezza. Contemporaneamente saranno pulite le caditoie per le acque reflue e  sistemati pezzi di pavimentazione della piazza e delle panchine.  Sistematicamente verranno anche impiantate piante e fiori per migliorare l’immagine della stessa. Il tutto a spese della società aderente al contratto di sponsor.
“Siamo grati a tutti gli esercizi commerciali, ai cittadini che hanno deciso di adottare un’area pubblica della città” dichiara il sindaco Salvatore Onofaro. “In questo modo di concretizza un importante effetto della democrazia partecipativa: gli sponsor procedono a loro spese a contribuire al decoro ed alla funzionalità degli spazi impegnandosi ed il Comune permette loro di installare una targa indicante il nome e la ragione sociale dello sponsor. Il vantaggio è molteplice: aree più curate e più decorose, minor aggravio sul bilancio municipale e migliore qualità sotto l’aspetto urbanistico per tutti i cittadini” conclude Onofaro. Dall’entrata in vigore del progetto “Adotta un’aiuola” sono tantissime le aree comunali sistemate e riqualificate: da piazza del Popolo, a piazza Kennedy e piazza Rosselli, unitamente alle aiuole in via Campana, in località Pozzo Nuovo e gli spazi immediatamente prospicienti ad attività commerciali del centro. “Un progetto che continua a dare ottimi risultati nella consapevolezza che gli spazi adottati sono e restano di utilità pubblica e proprio perché trattasi di aree di tutti, aperte a tutti, tutti possono fare qualcosa per migliorarli” conclude Salvatore Onofaro.

Qualiano Isola della legalità.


di Salvatore ONOFARO
Sindaco di Qualiano (NA)

A Qualiano sta per nascere un’isola, l'Isola della Legalità. Questo il nome del progetto ideato, redatto e proposto dal Comune di Qualiano e che ha già ottenuto il finanziamento pari a 2 milioni e 200 mila euro nell’ambito del PON Sicurezza – Obiettivo Operativo 2.5 “Migliorare la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata”. Sulla circumvallazione esterna, arteria stradale che fiancheggia il territorio comunale, vi è un lotto di terreno che si estende per 1270 metri quadri confiscato alla criminalità organizzata. Laddove probabilmente si intendeva alimentare la fame dell’abusivismo edilizio, è intervenuta la legge, la giustizia. In quella porzione di territorio, sede di limitrofi accampamenti illegali di popolazioni rom, questo terreno diventerà un vessillo, un emblema del diritto che vince, dello Stato che impianta pilastri ben saldi. Uno Stato che fa sentire e vedere la sua presenza sul territorio, per il territorio. Ai sensi del nostro progetto, il lotto sarà riqualificato e riutilizzato per ospitare una depositeria giudiziaria (la prima in tale porzione comprensoriale) per circa 7000 metri quadri della sua estensione; la parte restante sarà destinata ad impianto di stoccaggio e lavorazione di rifiuti elettrici ed elettronici e ad isola ecologica. Gli uffici saranno costruiti con materiali ecocompatibili e alimentati da pannelli fotovoltaici. In un territorio difficile sotto il profilo della legalità (l’hinterland a nord di Napoli), in quella che viene definita la “terra dei fuochi” per l’annosa problematicità dei rifiuti, dell’abbandono incontrollato e dei roghi degli stessi, ebbene proprio in tale realtà prenderà forma e sostanza un presidio di grande valenza sociale, morale ed ecologica. A pochi chilometri in linea d’aria da Taverna del Re, il più grande sito di stoccaggio di ecoballe al mondo, sta per sorgere l’antagonista e forse l’antidoto culturale a tali scempi ambientali, a tutti gli ecomostri (siano essi di cemento o di spazzatura, sopra o sotto la terra). L’Isola è testimonianza e lo sarà negli anni a venire dell’impegno di questa amministrazione, della città di Qualiano nelle avanguardie della legalità. Per tali ragioni abbiamo deliberato in giunta che la gestione dei servizi che essa offrirà saranno di unica ed esclusiva pertinenza delle cooperative sociali, registrate e legalmente riconosciute in modo da impegnare giovani “a rischio”, disoccupati e/o diversamente abili del territorio. Il 3 ottobre scorso abbiamo presentato il progetto a don Tonino Palmese, referente della Campania dell’associazione “Libera”. In quella mattinata abbiamo anche effettuato un sopralluogo nell’area oggetto della progettazione. Abbiamo trovato erbacce, rifiuti abbandonati, arbusti rinsecchiti. Abbiamo fotografato questo stato. Quella foto la metteremo all’ingresso quando sarà inaugurata l’Isola della Legalità. Servirà da monito e da incoraggiamento per le generazioni future, per tutti quei bambini che porteremo lì a vedere come si smaltisce un computer, un frigorifero e lanciare il messaggio che intorno a quell’isola c’è un mare, un mare di cittadini che credono e lottano per la legalità, per la democrazia, per l’ambiente. Per la vita.

Rifiuti: continuano le operazioni contro i “sacchetti selvaggi”


Comune di Qualiano

Provincia di Napoli

09 ottobre 2012

Rifiuti: continuano le operazioni contro i “sacchetti selvaggi”
In due mesi elevate centinaia di sanzioni

Non si allenta la morsa per contrastare l’abbandono indiscriminato di rifiuti. A spron battuto proseguono le perlustrazioni su tutto il territorio comunale per individuare i cumuli di spazzatura gettati illegalmente e rintracciare elementi che possano ricondurre ai “legittimi proprietari”. Il pool degli agenti del Comando di Polizia Municipale in prima linea nelle operazioni “sacchetto selvaggio” continua ad elevare sanzioni. I caschi bianchi qualianesi, da veri e propri detective, percorrono le strade cittadine e laddove ravvisino anche un singolo sacchetto abbandonato, con  guanti di lattice e mascherine, lo svuotano, lo setacciano alla ricerca di una minima traccia (sia essa un’intestazione di corrispondenza personale, una bolletta, una ricevuta fiscale od altro) che possa costituire materiale probante della titolarità della trasgressione. Tali “prove” vengono fotografate, portare al comodano ed immediatamente parte la sanzione che raggiunge somme anche di 600 euro.

“Ad oggi, a distanza di due mesi circa dell’entrata in vigore del dispositivo, sono circa 200 le sanzioni elevate” dichiara il sindaco Salvatore Onofaro “ a testimonianza di un lavoro delicato ma straordinario da parte del Comando di Polizia municipale di Qualiano”. A supporto dei vigili-detective, anche sofisticate apparecchiature tecnologiche come impianti di videosorveglianza a circuito chiuso di tipologia “mobile”. “In questo modo – prosegue il sindaco - è possibile registrare 24 ore su 24 tutti quanto accade in una determinata area, con tutte le precauzioni in termini di privacy. Il materiale filmato viene poi visionato al Comando e laddove si evidenzi l’abbandono indiscriminato di rifiuti, oltre a qualunque altra tipologia di reato ovviamente, parte l’identificazione dei responsabili. Sul territorio sono
anche dislocate altre telecamere direttamente collegate con la centrale operativa dei vigili urbani a supporto della sicurezza e del decoro cittadino”.

Intanto è giunta la convocazione da parte della Prefettura di Napoli in riferimento al “protocollo d’intesa” siglato il 23 marzo scorso avente ad oggetto “le attività di prevenzione, controllo e rimozione dei rifiuti finalizzate alla risoluzione dei fenomeni di abbandono lungo le strade, nonché di impedire l’illegale smaltimento dei rifiuti attraverso roghi in luoghi pubblici e privati”. L’appuntamento è fissato per il prossimo 17 ottobre alle ore 10:00 presso la sede prefettizia di piazza del Plebiscito. 
“Si intensificherà il raggio di collaborazione del protocollo – continua il sindaco Onofaro – che comporta una maggiore sinergia tra gli enti comunali, le Asl, l’Arpac, le associazioni di protezione ambientale ed ovviamente la Prefettura. L’impegno del Comune di Qualiano sul fronte della lotta ai rifiuti, ai roghi degli stessi è sempre stato di massima priorità. Ben vengano concertazioni, intese tra le istituzioni per dare manforte ai Comuni. Solo con la collaborazione di tutti riusciremo a garantire
la legalità in termini di Ambiente che si traduce con garanzia di qualità della vita per i cittadini”.

Don Tonino Palmese (Libera) incontra il sindaco Onofaro



COMUNE di QUALIANO
Provincia di Napoli

03 ottobre 2012

Don Tonino Palmese (Libera) incontra il sindaco Onofaro
In merito al progetto “Isola della Legalità”



Don Tonino Palmese approda a Qualiano sul terreno dell'Isola della Legalità. Questa mattina presso la sala conferenze del Comune di Qualiano, il sindaco Salvatore Onofaro ha incontrato il referente per la Campania dell'associazione "Libera", don Tonino Palmese. Oggetto del briefing il progetto della per la realizzazione di una depositeria giudiziaria nonchè presidio ecologico per i rifiuti tecnologici (Raee) che sarà edificato sun un lotto di terreno confiscato alla criminalità organizzata. Presente all'incontro l'assessore all'Ambiente Giuseppe Musella, l'on. Michele Schiano, presidente della Commissione Sanità della Regione Campania, i progettisti dell'opera e rappresentanti della giunta e del consiglio comunale di Qualiano.
Dopo l’illustrazione dettagliata del progetto, don Tonino, il sindaco e le delegazioni si sono recate in sopralluogo sull’area in oggetto. Essa consta di 12750 metri quadri ed è prospiciente alla circumvallazione esterna (direzione Qualiano). Il progetto  denominato appunto “Isola della Legalità” ha già ottenuto un finanziamento pari a 2 milioni e 200mila euro nell’ambito del PON Sicurezza – Obiettivo Operativo 2.2 “Migliorare la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata”.
Il lotto sarà riqualificato e riutilizzato per ospitare una depositeria giudiziaria (la prima in tale porzione comprensoriale) per circa 7000 metri quadri della sua estensione; la parte restante sarà destinata ad impianto di stoccaggio e lavorazione di rifiuti elettrici ed elettronici e ad isola ecologica. Gli uffici saranno costruiti con materiali ecocompatibili e alimentati da pannelli fotovoltaici.
“In un territorio difficile sotto il profilo della legalità, in quella che viene definita la “terra dei fuochi” per l’annosa problematicità dei rifiuti, dell’abbandono incontrollato e dei roghi degli stessi, ebbene in tale realtà prenderà forma e sostanza un presidio di grande valenza sociale, morale ed ecologica” dichiara il sindaco Onofaro. “Esprimo tutta la mia gratitudine a don Tonino Palmese per la sua testimonianza ed il suo impegno nelle avanguardie della legalità di cui questa amministrazione, questa città  si sente parte integrante e con questo progetto ancora più impegnata e determinata in tale direzione”.
“Con il supporto di Libera, di Tonino – dichiara Giuseppe Musella, assessore all’Ambiente – vigileremo affinchè la gestione del presidio sia sola ed esclusiva prerogativa delle cooperative sociali, in modo da impegnare giovani, disoccupati, diversamente abili del territorio”.
Don Tonino Palmese: “Un progetto importante in una realtà importante del quale parlerò con il ministro Cancellieri (previsto infatti un incontro con il responsabile del dicastero dell’Interno in visita a Napoli nella stessa mattinata del 3 ottobre).  Dobbiamo tenere gli occhi aperti. Tutti. Noi tutti, poiché la fase più delicata di questo percorso sarà il dopo, la gestione dei servizi".





Vivere nella terra dei fuochi



VIVERE NELLA TERRA DEI FUOCHI
di Salvatore Onofaro
Sindaco di Qualiano (NA)


La terra brucia. Non è il titolo di un film ma la cruda realtà che contrassegna certi territori, certe città circoscritte entro un ideale area geografica che corrisponde alla “terra dei fuochi”. Qualiano, il comune nel quale sono nato, nel quale vivo ed al quale ho dedicato il mio impegno da sindaco, è uno dei volti di questa realtà a nord di Napoli. Una realtà particolare poiché, per sua geomorfologia è circondata perimetralmente da altri quattro comuni, percorso da strade ad alta densità di traffico (l’Asse mediano e la circumvallazione esterna). Da tempo, sin dalla drammatica crisi dei rifiuti del 2008 (l’ultima di una sistematica, ventennale recrudescenza) ho speso tutte le mie forze per combattere con energia e determinazione un’illegalità che ha assunto nel tempo i tratti di una vera e propria piaga ambientale “made in Naples”: i roghi di rifiuti. Corollario del malcostume dell’abbandono indiscriminato di pattume nelle aree pubbliche, talvolta conseguenza scellerata di una disperazione anch’essa dissennata dettata dall’intollerabile presenza ( e convivenza) con discariche a cielo aperto sotto casa, nel tempo c’è chi ha sfruttato negligenze istituzionali e prassi vergognose facendo vera e propria attività lucrativa. E’ possibile pertanto ipotizzare un fil rouge che collega l’abbandono di pattume in strada e chi viene prezzolato per appiccarne il fuoco avviando un processo empio e criminale di smaltimento per raggirare i costi della pratica legale e regolare. In una terra che trasudava percolato (Taverna del Re, il più grande sito di stoccaggio di ecoballe al mondo dista in linea d’aria soltanto 5 chilometri dal centro abitato di Qualiano, unitamente ad un impianto di tritovagliatura ubicato nella zona Asi Giugliano-Qualiano e quella miriade di discariche censite e non), i cittadini erano costretti a respirare diossina, a vedere imbrunire il cielo a causa di venefiche coltri di fumo levarsi dalle aree periferiche circostanti, sentinelle di un nuovo attentato alla salute, alla vita. Bisognava interrompere questa subdola architettura dell’illegalità, questo stillicidio quotidiano di veleni nei polmoni. Bisognava intervenire. Nel nome di quella che David Goleman chiama “intelligenza ecologica”, nel rispetto dei diritti costituzionali, nel nome del Diritto e della giustizia sociale, ho intrapreso un percorso fatto di due corsie: una fatta di deunice e segnalazioni costanti, continue, quotidiane su quanto accadeva in questo e nei territori viciniori alle più alte cariche provinciali, regionali, alla Prefettura, anche al Presidente della Repubblica; l’altra costituita da controlli, monitoraggi persistenti della città. Con gli esigui mezzi a disposizione (sia di carattere economico e umano) il Comune di Qualiano si è avvalso della tecnologia più avanzata per il controllo del territorio attraverso un network di videosorveglianza a circuito chiuso, con postazione fissa e mobile su tutto il complesso urbanistico municipale per cogliere in flagranza chi attenta al territorio. In concomitanza è stato avviato un sistema di raccolta differenziato “porta a porta” per tutte le famiglie di Qualiano, togliendo dalla strada tutti i cassonetti e, onde scongiurare “l’effetto finestra rotta” che la sociologia ci ha insegnato, nettando e bonificando di volta in volta tutte le strade, le aree, anche gli angoli più reconditi delle periferie. In sede di Prefettura nel 2009 ho proposto, riscuotendo il consenso di decine di Comuni della provincia di Napoli e di Caserta, un’ordinanza passata alla cronaca come “l’ordinanza Qualiano” destinata al contrasto senza sosta all’abbandono di pneumatici fuori uso, fatto di controlli ferrei presso gli esercenti del settore, ordinando la presenza di un registro di carico e scarico merce, il divieto di lasciare incustoditi i pfu al di fuori dei negozi, anche se entro aree recintate. Questi scarti, infatti, sovente venivano adoperati come letto di combustione per alimentare i fuochi di altri rifiuti. Per avere un’idea di quanto massiccia fosse in passato tale pratica di abbandono sottolineo che in occasione della bonifica di una bretella denominata “Grande Viabilità” avvenuta nel 2008, sono stati recuperati e destinati a regolare recupero circa un milione di pneumatici fuori uso (senza contare, ovviamente, quanti in precedenza venivano bruciati). In questi mesi ha preso il via a Qualiano l’operazione “Sacchetto selvaggio”: in pratica due agenti della polizia municipale, ai qual i ho affidato l’autovettura comunale in passato adoperata dai sindaci (io uso la mia macchina per andare al lavoro , anche per impegni nell’esercizio delle funzioni di sindaco fuori sede), battono in perlustrazione tutto il territorio e laddove scorgono un sacchetto abbandonato, armati di mascherina e guanti in lattice lo aprono, lo ispezionano alla ricerca di un elemento (una ricevuta fiscale, un estratto del conto corrente, una ricetta medica etc.) che possa ricondurre al “legittimo proprietario” di quel sacchetto abbandonato e procedere con l’elevazione di una sanzione amministrativa nei suoi confronti. In queste settimane stiamo anche lavorando all’attivazione di due isole ecologiche: una che sorgerà in terreni confiscati alla criminalità organizzata e che abbiamo denominato “Isola della Legalità”, l’altra, su suolo comunale per lo stoccaggio temporaneo di rifiuti. Questa amministrazione punta molto sull’educazione ambientale, su quella cultura del rispetto del territorio come sinonimo di qualità di vita. Per questo ci facciamo promotori, insieme ad associazioni certificate, di corsi di formazione e di informazione nel solco di una cultura ecologica e di sostenibilità, senza derive ideologiche però.
Nei Primissimi mesi  dall’assunzione di carica di sindaco, ho invitato medici di famiglia e farmacisti della città a collaborare in quello che è divenuto “’Osservatorio permanente sulla salute pubblica a Qualiano”. Una sorta di comitato, di congresso costante, fatto di incontri mensili, avvalendosi della professionalità e della competenza di coloro che, quotidianamente, tastano il polso della salute dei cittadini. Da qui redigere statistiche, creare focus group specifici e specializzati per la disamina delle principali patologie collegate alle condizioni ambientali (infezioni delle vie respiratorie, neoplasie, allergie) per la compilazione di un dossier da sottoporre all’attenzione delle istituzioni dell’ambito. In questi anni la situazione a Qualiano, in termini di roghi di rifiuti è andata via via scemando. Abbiamo domato le fiamme. Ma guai ad abbassare la guardia.
Dopo quattro anni di battaglie, posso affermare che una ricetta, una panacea per questo fenomeno esiziale non esiste se non il controllo costante, minuzioso del territorio. Ed insieme a questo, l’amore per la propria città e l’impegno a garantire un futuro migliore ai nostri figli. Un futuro fatto almeno, di aria pulita.


Gigi Finizio In concerto 10.000 spettatori

                                                   Video Ufficiale del canale Youtube

Sabato 8 settembre 2012, una data che per     Qualiano rimarrà nella storia. Più di 10.000 persone in P.zza Rosselli alle ore 21.00 per assistere all'evento più importante organizzato dal comune per l'estate 2012. Gigi Finizio in concerto live, ha entusiasmato ed emozionato tutti. Il concerto si è aperto con la commemorazione di Felice Strazzulli (il ragazzo morto qualche giorno prima a causa di un incidente stradale) ed un minuto di silenzio che ha toccato tutti. I classici e i brani più popolari del cantautore napoletano cantati da tutti, 2 ore e mezza di concerto live e senza interruzioni.
Un evento così non si vedeva da anni a Qualiano e ringraziamo tutti voi per aver reso possibile una manifestazione così grande e importante.                

                                                              GRAZIE A TUTTI
                                                      Il Sindaco Salvatore Onofaro