Giudice di pace: inizia il conto alla rovescia

 Soppressione Giudice di pace, il countdown è iniziato. Il termine ultimo per dare una risposta al governo centrale scade infatti il 13 novembre. Entro quella data i sindaci del territorio e il commissario prefettizio di Marano, Gabriella Tramonti, dovranno pronunciarsi sul destino degli uffici di via Cesina. Per scongiurarne la chiusura, ormai davvero prossima, i comuni (Marano, Giugliano, Villaricca, Calvizzano, Mugnano, Qualiano e Melito) dovranno consorziarsi e caricare sui loro bilanci le spese per la manutenzione della sede e per il personale. Una possibilità contemplata nei decreti legislativi (numero 155 e 156) varati lo scorso 14 settembre e che riguardano il riordino delle circoscrizioni giudiziarie. Sul tavolo, al momento, c'è solo un protocollo d'intesa che ha incassato l'ok di sei dei sette comuni interessati (ad eccezione di Marano) e la disponibilità fornita dal Comune di Qualiano, pronto ad ospitare gli uffici nella sede del Crof (Centro di ricerca per l'orientamento e la formazione) di via Macello. Una proposta che, nei mesi scorsi, scatenò il disappunto del Comune di Marano, intenzionato a non firmare alcun accordo che non preveda Marano quale sede del Giudice di pace.