Le due serate che hanno reso Qualiano "capitale di civiltà"



Di Salvatore Onofaro 
Sindaco di Qualiano (NA)

In un frangente storico dove impera l'individualismo, diventano veramente pochi i momenti di socialità profonda. In una quotidianità in cui ognuno è oberato da miriadi di preoccupazioni di carattere economico ed esistenziale, oberato dal fardello delle incertezze e delle necessità, risulta sempre più difficile trovare la spinta (e la forza) per restare uniti e per rendere nuovamente vivo il senso di appartenenza, di condivisione sia degli spazi che del tempo. 

Eppure a Qualiano in questi ultimi mesi abbiamo avuto esperienze sensazionali che hanno avuto il grande valore di aver rivitalizzato l'identità cittadine. Ci siamo riusciti attraverso " la stenografia delle emozioni ", attraverso cioè la musica. Due grandi concerti con due artisti di ispirazione diversa ma comunque fortemente radicati nel territorio. Due eventi nei luoghi simbolo della città, nello spazio che per antonomasia contraddistingue la vita sociale, l'humus vivo e brulicante del territorio: la piazza. Crocevia di uomini e di sentimenti, fulcro di economia e di civiltà, la piazza ( nel nostro caso, piazza Rosselli ) è il paradigma della società. Essa è elemento identificativo di una città, di una nazione, di un popolo. Nelle fotografie ingiallite degli annali e degli archivi storici, pervade un senso di piacevolissima nostalgia osservare come nei decenni le piazze abbiano scandito i momenti storici, siano da sempre la scenografia della vita.

In un periodo dove questa area di civiltà, dove è nata la civiltà (si pensi all'agorà dell'antica Grecia), è troppo spesso scenario della protesta, del malcontento popolare, del dissenso che sovente deborda nell'alveo della trivialità e della violenza (in riferimento alle recenti manifestazioni globali contro la crisi economica, oppure vere e proprie guerriglie urbane in occasione dei forum internazionali come il G8, il Wto, le conferenze sull'ambiente), è stato straordinario osservare e riflettere, nella fascinosa attrazione della musica, in una realtà come Qualiano, per una sera, ognuno ha messo da parte le bollette da pagare, la rata del mutuo, l'esame da sostenere, le contrapposizioni politiche ed ideologiche di ogni sorta e colore e si sia reso protagonista di una nuova immagine (dalle nostre parti assai rara) di comunità, di unità, di attesa e con partecipazione di una suggestione in cui l'elemento fondamentale è stato quello di esserci.

Migliaia di persone, un fiume di cittadini, donne, bambini, adulti e adolescenti, si sono riversati in via Rosselli maniera composta e dignitosa, per cantare, per lasciarsi emozionare. Immagini meravigliose di cittadini che magari abitano nello stesso palazzo ma che non sono riusciti, ognuno preso dagli impegni quotidiani, a salutarsi da mesi e felici stringersi la mano, restare uno di fianco all'altro per strada e guardare attoniti ed estasiati le performance degli artisti.

Anche nelle giornate precedenti la data dei concerti in città non si parlava d'altro: era un'attesa gioiosa di un evento, di un qualcosa finalmente di straordinario ( nell'accezione positiva e felice ) che accadeva nella propria città. Elemento ancora più eccezionale è stato scoprire l'arrivo a Qualiano di centinaia di persone provenienti da ogni parte della provincia, della regione e dell'Italia che hanno organizzato un viaggio per raggiungere una destinazione che probabilmente prima neppure conoscevano: Qualiano.

Vedere le persone affacciate ai balconi, sentire riecheggiare migliaia di voci all'unisono, osservare il nostro cielo illuminato dai riflettori colorati del palcoscenico, scoprire poi nei giorni successivi sui social network, su i media nazionali l'entusiasmo della gente per essere stata nella nostra città, sono tutte sensazioni che inebriano di positività e di energia.
La musica, col suo ineguagliabile potere catalizzatore, vero e proprio elisir di gioia, impareggiabile veicolo di comunicazione ancora una volta ha fatto da colonna sonora alla vita. Diecimila persone in piazza, invitate gratuitamente ad uno spettacolo, senza nessun incidente, senza nessuna "nota stonata" (è proprio il caso di dirlo) rappresentano cifre e immagini che fanno onore ad una città tutta, che evidenziano la voglia delle persone di stare insieme, di condividere, di partecipare, di essere protagonisti.

Questo è stato il senso che da Sindaco mi sono proposto nell'organizzazione dei tali eventi: stare con le persone, in messo alle persone. Queste sono occasioni per incontrarsi, per interfacciarsi, per stringere le maglie dell'identità e dell'appartenenza e poter dire, ricordare, in questo come in ogni fase e momento che contrassegna e contrassegnerà la storia di una comunità: io c'ero.