Scuole: una serie di progetti
per la sicurezza e l’ammodernamento
Ammodernamento. Riqualificazione. Abbattimento delle barriere architettoniche. Sono queste le principali linee guida che caratterizzano una serie di progetti destinati alle strutture scolastiche municipali oggetto di finanziamento ed in predicato di gare pubbliche.
“Un parco progetti corposo e considerevole che attesta l’impegno costante dell’Amministrazione nell’ambito dell’edilizia scolastica ad appannaggio di un’offerta formativa di qualità che non può prescindere da strutture sicure, moderne e funzionali dove questa ha luogo” dichiarano congiuntamente il vicesindaco con delega alla Pubblica Istruzione, Domenico Di Domenico ed il sindaco Salvatore Onofaro.
Il Comune si è assicurato due bandi per un ammontare complessivo di 700 mila euro ripartiti in somma uguale per l’istituto Don Bosco e per la sede di “Rione Principe”. I fondi saranno destinati per interventi di “adeguamento alle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro” che nel dettaglio vanno dall’ammodernamento dei sistemi antincendio, all’abbattimento delle barriere architettoniche, alla riqualificazione delle strutture.
“Per questi progetti – dichiara il vicesindaco – il Comune si è attivato per l’ottenimento dei fondi e, nell’ottica di una sinergia tra ente municipale ed istituzione scolastica, è stato siglato un protocollo d’intesa con i dirigenti dei due circoli didattici per l’espletamento dei lavori”.
Sempre alla “Don Bosco” dagli uffici tecnici di piazza del Popolo fanno sapere che “è questione ormai di giorni per la consegna del lotto di ampliamento attiguo alla sede già esistente”. Trattasi di un edificio nuovo che ospiterà 6 nuove aule sorto sull’area della demolita palestra. “Un progetto di grande importanza che consentirà l’accorpamento delle classi all’attualità ubicate presso sedi succursali con riflessi di sicuro vantaggio in termini di spesa, eliminando le voci in bilancio relativamente alla locazione si plessi distaccati”.
Di particolare rilevanza i progetti ( e relativi fondi) per la scuola media “Salvatore Di Giacomo” di via Benedetto Croce. Due i bandi aggiudicati dal Comune: un primo, per una cifra di circa 96 mila euro, riguarda interventi di “messa in sicurezza e di prevenzione e riduzione del rischio connesso alla vulnerabilità degli elementi, anche non strutturali”; il secondo prevede lavori per un costo complessivo di circa 400 mila euro (ripartiti tra Ministero dell’Istruzione, Regione Campania ed ente municipale). Il progetto prevede azioni di completamento, adeguamento ed ammodernamento della struttura. In particolare i fondi saranno destinati ad interventi che spaziano dalla tinteggiature dello stabile, al rifacimento della pavimentazione e dell’illuminazione esterna, ad opere nella rete fognaria dell’istituto, al rifacimento del manto di copertura unitamente al completamento della palestra e degli spazi esterni destinati ad attività parascolastiche (come la realizzazione di una pista di atletica e di un campo da basket).
“Il Comune ha sottoscritto per la somma ad esso spettante un mutuo con la Cassa depositi e prestiti e siamo in partenza per l’avvio delle procedure di appalto” assevera l’assessore alla Pubblica Istruzione Domenico Di Domenico.
“Sottolineo come in questo quinquennio consiliare– precisa il sindaco Onofaro – l’azione amministrativa abbia proseguito senza sosta nella riqualificazione delle strutture scolastiche della città. Dall’inaugurazione del primo liceo scientifico in via Vallefuoco, agli interventi di messa in sicurezza ed abbattimento delle barriere architettoniche nei vari plessi (come l’ascensore alla scuola Verdi solo per citare l’ultimo intervento in scala cronologica), alla realizzazione di impianti per lo sport e la socializzazione, la costruzione di nuove aule, sino ai progetti di cui sopra e, per concludere, il grande, epocale progetto per la realizzazione dell’istituto alberghiero che ospiterà circa 1000 studenti. Una serie di progettualità e di interventi – conclude il sindaco – perché crediamo fortemente della missione formativa della scuola e battersi per essa significa battersi per un futuro migliore della società”.
Scuole, sport e società: così nasce una città a misura d’uomo
Scuole, sport e società: così nasce una città a misura d’uomo
Progetto “un campo da calcio in ogni scuola” per allontanare i giovani dalla strada
di Salvatore Onofaro
Sindaco di Qualiano (NA)
Coniugare sviluppo infrastrutturale ed esigenze sociali per una città a misura d’uomo. Questo impegno ha scandito le tappe dell’agenda amministrativa nella città di Qualiano. Abbiamo posto sotto la lente diverse criticità nell’alveo delle politiche sociali e giovanili e su di esse abbiamo stagliato progetti e idee. Ad esempio come fronteggiare il born out scolastico, oppure come intervenire laddove si ravvisino criticità di carattere socio-ludico per mancanza di spazi attrezzati, come riqualificare le aree urbane in risposta alle esigenze della cittadinanza, delle famiglie. La nostra azione amministrativa ha tenuto presente tre variabili fondamentali e talvolta condizionanti: urgenza di aree di aggregazione, finalità sociali della riqualificazione territoriale il tutto nel vincolo asfissiante di una inopia di fondi erariali quasi paralizzante. Soltanto rimboccandosi le maniche, centellinando e gestendo con certosina scrupolosità le risorse finanziarie in disponibilità, siamo riusciti a trovare la quadra del cerchio investendo nello sport. Il significato altamente sociale che esso rappresenta, la sua funzione formativa, la sua dimensione di assoluta valenza qualificante in termini di sviluppo psicofisico e civico, ha portato l’amministrazione comunale a lavorare guardando ai diretti interessati delle progettualità poste in essere, della duplice ma al tempo stesso univoco ed unitario ruolo di cittadino e di individuo, in quella indissolubile dimensione di persona parte integrante di una comunità e di una comunità intesa come totalità di persone. Per tali ragioni abbiamo impostato sullo stesso binario progetti ed interventi di carattere urbanistico proiettati pienamente nella loro funzione di utilità sociale. Ad esempio, abbiamo deciso di ammodernare e di mettere in sicurezza il nostro stadio comunale in Via Giovanni Falcone. Abbiamo provveduto a rifare il rettangolo di gioco ammantandolo di una superfice in fibra sintetica di ultima generazione unitamente al corredo della pista di atletica perimetrale. Inoltre abbiamo realizzato una tribuna laterale, in grado di ospitare oltre 500 persone. In tal modo il nostro impianto si è trasformato in un vero e proprio gioiello dell’architettura che potremmo definire sociale. Questa asserzione viene resa più chiara dal fatto che abbiamo deciso di aprire lo stadio a tutti coloro che intendano dedicarsi all’attività sportiva, al jogging, al benessere psicofisico sia per agonismo sia per relax. I cancelli dello stadio comunale sono sempre aperti. Chiunque voglia fruirne per rimettersi in forma, per contrastare lo stress dopo una giornata di lavoro, per prepararsi atleticamente, si iscrive versando una cifra simbolica (al fine del rilascio di una tessera e per ragioni di sicurezza )ed ha a disposizione una pista di atletica professionale, spogliatoi e parcheggi, in un’area recintata e sorvegliata per la sicurezza di tutti. Inoltre rendiamo disponibile l’utilizzo del campo da calcio alle associazioni sportive che ne facciano richiesta. Unica prerogativa avanzata dall’amministrazione è che le stesse svolgano progetti di atletica rivolti specificamente a bambini appartenenti a famiglie economicamente disagiate. In questo modo anche chi non ha materialmente la possibilità di iscrivere i propri figli ad un corso di calcetto, potrà farlo regalando ai bambini il sogno di indossare una casacca, calzoncini e scarpette, di far parte di un gruppo, di crescere, fisicamente e psicologicamente, nell’ambito della sana competizione, dello spirito di sacrificio, del senso di appartenenza, del fair play. Visto il grande successo riscosso da tali iniziative (dal mattino a sera l’impianto è un brulicare di atleti ed atlete), abbiamo replicato, in scala ridotta questo progetto, laddove è maggiormente insistente la necessità di interventi di tale tipo in riposta e ad appannaggio di un’utenza sicuramente “esigente”: le scuole. Presso la scuola media “Giuseppe Verdi” in via Silvio Pellico, esisteva un piccolo rettangolo di asfalto nel tempo attestatosi quel “campetto da calcio ufficiale” dell’istituto. Con una piccola spesa, abbiamo ricoperto quel rettangolo con erba sintetica, l’abbiamo recintato, illuminato, abbiamo posizionato due porte professionali da “calcio a 5”. Il risultato? Una struttura sicura, funzionale, efficiente che ha dato qualità all’intero plesso. Ma il risultato più grande, più gioioso, più importante è stato vedere i volti sorridenti di centinaia di bambini, entusiasti ed increduli di avere finalmente un campo da calcio vero, tutto per loro. La struttura, oltre alle attività curriculari, resta aperta anche di pomeriggio in modo tale da garantire ai ragazzi uno spazio di aggregazione, una piazza dello sport e del benessere in cui allenarsi, competere. Lo stesso progetto, con le stesse caratteristiche, è stato realizzato anche presso la scuola media statale “Salvatore Di Giacomo” in via Benedetto Croce e presso la parrocchia “Maria Santissima Immacolata” in via Del Dogma E’ nostra intenzione procedere con le medesime specificità tecniche e con la stessa determinazione anche negli altri istituti della città, dando vita ad un progetto “un campo da calcio in ogni scuola”: a breve infatti ne inaugureremo un altro nel cortile della scuola “Don Bosco” di via Leopardi unitamente al lotto di ampliamento che abbiamo realizzato e che a giorni sarà consegnato comprendente nuove aule e nuovi laboratori ( premettendo all’ente uno sgravio dei costi di locazione delle sedi succursali del plesso). In questo modo, con le strutture aperte anche nel pomeriggio, si garantisce ai ragazzi un cancello sempre aperto per ritrovarsi, per organizzare tornei e campionati, per consolidare la cultura del rispetto dell’avversario, dell’accettazione delle sconfitte, della sfida a cui si è chiamati in prima persona, contando sulle proprie gambe, sui propri polmoni ma in un’ottica di collettività e di gruppo. I genitori sono tranquilli poiché sanno che i propri figli giocano e si allenano in uno spazio chiuso, si allontanano dalla strada scongiurando cattivi incontri e, soprattutto, gli stessi docenti hanno la possibilità di seguire, attraverso progetti specifici, gli studenti anche in orario extrascolastico. Viene a cementarsi il gruppo sociale e con esso i valori che comporta.
Progetti importantissimi per il loro risvolto sociale. Strutture che la città agognava e che finalmente ha ottenuto. Spazi di vita, di sviluppo, di appartenenza, di costruzione identitaria individuale e comunitaria, dove ogni bambino impara che per segnare un gol ha bisogno di una squadra che costruisca l’azione ed altrettanto ogni altro che vuole evitare una sconfitta deve necessariamente fare affidamento alla coralità dei movimenti, all’unione di intenti. Ogni bambino imparerà ad esultare nella consapevolezza degli sforzi effettuati. In egual modo comprenderanno le ragioni di una partita persa riflettendo sulle proprie azioni e lavorando affinchè si possa rimediare. Piazze di vita. Piazze di gioventù. Di sport, di maglie sudate, di trofei e di squadre dove ognuno ha bisogno dell’altro pur consci del proprio inderogabile sacrificio, del proprio impegno, della propria dedizione come singolo. In questo modo chi vince è la città tutta, sono le mamme ed i papà, sono i bambini, i ragazzi. Chi vince è Qualiano che esulta ad ogni gol realizzato da qualunque ragazzino in qualunque campetto della città. Una città per loro. Una città per i cittadini.
4 novembre 2012 Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate
4 novembre 2012
Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate
La vita di una nazione, di una comunità, di una collettività è costellata di momenti in cui si apprezza maggiormente la coesione, la compartecipazione, la condivisione.
Condivisione di idee, di valori, di simboli che cementa il senso di appartenenza, che consolida l’identità.
Identità di uomini come singoli che però affonda radici nella pluralità: il cittadino che diventa membro di una collettività che si chiama nazione.
Quest’oggi siamo riuniti per celebrate il Quattro Novembre: Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.
Per considerare quanto sia importante, quanto travalichi ideologie e steccati di appartenenza, si consideri che il Quattro Novembre è l’unica festività che, sin dalla sua istituzione avvenuta nel 1919, ha attraversato tutte le stagioni politiche e sociali d’Italia, da quella liberale, a quella fascista sino all’attualità repubblicana.
Correva l’anno 1918. Era il 4 novembre: il Comandante Supremo dell’Esercito Italiano emanava il Bollettino della Vittoria per annunciare che l'Impero Austro-ungarico si arrendva all'Italia, in base all'armistizio firmato a Villa Giusti, nei pressi di Padova. La prima guerra mondiale era finita. L’Italia era vittoriosa.
Pertanto quest’oggi non celebriamo una guerra, seppure conclusasi con la disfatta del nemico, ma una pace. Oggi celebriamo e ricordiamo la pace. Ed infatti la nostra Costituzione, in scia alla triste epoca del Secondo Conflitto Mondiale, recita “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.
Questo il senso del Quattro Novembre. E’ una giornata di riflessione sulle atrocità dei conflitti bellici, occasione di ponderazione sulla barbarie che essi comportano. Ma è ancor di più momento di ponderazione sull’importanza dell’unità di un popolo, della sua coesione sociale e culturale affinchè prevalga sempre l’interesse comune, il bene collettivo la cui compromissione, la cui distruzione viene esemplificata dall’irrazionalità, dalla disumanità delle guerre.
Unità nazionale significa sentirsi parte integrante ed imprescindibile di una città, di una regione, di una Nazione. Significa essere compatti dinanzi alle criticità, alle esigenze della vita quotidiana, alla disamina attenta e scrupolosa dei problemi che costellano il vissuto di ognuno di noi. Quell’unità nazionale alla quale siamo chiamati nelle emergenze, nelle fasi più dure della storia, recente e passata. Unità nazionale che ci rende nazione, che ci rende popolo, che ci rende Italiani. Essa è consapevolezza che l’azione del singolo si rifletterà sulla collettività, l’azione dell’oggi è e sarà conseguenza del domani. Un’unità nazionale di cui diamo prova ogni giorno nelle fabbriche, nelle scuole, nelle strade, nelle istituzioni, nel pagare le tasse, nel fare la raccolta differenziata, nella dedizione al lavoro e nell’impegno a garantirne la dignità. Unità nazionale è sinonimo di valori, di ideali, di lealtà, di sacrificio, di onore ai propri impegni, al rispetto per gli altri. Questo è anche il senso profondo della mia esperienza di sindaco: farmi portavoce delle istanze della gente, di tutta la cittadinanza, lavorare con assiduità e trasparenza, per ossequiare quella fiducia ottenuta ed essere ogni giorno all’altezza di tale fiducia, profondendo energie fisiche e mentali con passione e devozione per una terra e per una comunità alla quale sono indissolubilmente legato, alla quale appartengo e che essa appartiene a me.
Come nelle fasi più dure della Storia d’Italia, i nostri genitori, i nostri avi ci hanno insegnato che solo con fermezza e solo credendo fermamente in un progetto, in un percorso è possibile risalire la china. Così come dinanzi alle calamità naturali (mi viene in mente il terremoto d’Abruzzo o in Emilia), come nelle guerre, come nelle calamità sociali (ad esempio nella sferzante crisi economico-finanziaria di questi anni senza escludere la ferita dell’emergenza rifiuti) ed in tutte quelle contingenze che hanno colpito e che colpiscono le nostre coscienze, le nostre vite, i nostri equilibri, non credo ci sia ricetta migliore che quella di rimboccarsi le maniche, mettersi duramente al lavoro affrontando problematiche e difficoltà nell’ottica dell’interesse comune, nell’interesse di tutti.
Quest’oggi rendiamo omaggio al Milite Ignoto, simbolo di quell’Italia che ha combattuto e che combatte. Dell’Italia che ha pagato il prezzo più alto per difendere la propria terra, per onorare la propria bandiera, in difesa della libertà, della pace.
Quell’Italia in divisa chiamata “ad obbedir tacendo” in ossequio ad un ineguagliabile senso del dovere. Un’Italia che ha dedicato la vita alla Nazione, alle sue Istituzioni, ai suoi colori. Quell’Italia che ha pagato con la vita per il futuro del Paese, per i suoi figli, per gli Italiani.
Il pensiero pertanto va a tutti i soldati, di ieri, di oggi, di domani. Uomini e donne che con abnegazione, dedizione e sacrificio sono stati e sono in prima linea per la difesa della Patria e di chi la vive, di chi ne condivide con sentimento e raziocinio, i confini sia geografici che culturali. Da Caporetto a Nassirya, da Vittorio Veneto a Kabul, noi oggi ricordiamo gli uomini, gli Italiani, che hanno imbracciato fucili non per derive conquistatrici, non per velleità espansionistiche, non per spirito di usurpazione territoriale ma per difenderci, per mantenere la pace, per riportare la pace. Uomini e donne, nostri figli, nostri connazionali, che portano il nome dell’Italia, portano il nome di ognuno di noi in terre dilaniate da conflitti. Porgono la mano ai governi in difficoltà, offrono protezione a coloro che sono vittime di schizofrenie politiche. I nostri militari nelle mansioni di rafforzamento della pace, di mantenimento della pace, si muovono nel solco della cooperazione internazionale, per cancellare dagli occhi di un bambino della periferia di Herat gli orrori delle bombe, per aiutare le popolazioni a ricostruire strade e ponti, scuole e case. I nostri militari assolvono ad impegni, delicatissimi e perniciosi, esponendo la propria vita in difesa delle vite altrui.
Compiti arditi in terre lontane ma anche nelle nostre città, nelle nostre piazze. Approfittando quest’oggi di salutare e di augurare collaborazione e sinergia al nuovo comandante della Stazione dei Carabinieri di Qualiano, vorrei sottolineare l’importanza e la necessità della presenza dei presidi delle forze armate nei nostri territorio. Uomini e donne che ogni giorno ed ogni notte sono al nostro fianco ed al fianco di chi crede e vive nel diritto e per il diritto, da chi si batte per la legalità, la giustizia sociale contro ogni forma di vessazione, di angheria, di sopruso. Carabinieri, Guardia di Finanza, Esercito, Aeronautica Militare, Marina Militare, Polizia: noi siamo dalla vostra parte. Vi siamo grati per il vostro lavoro, per la vostra missione, per il vostro operato a garanzia della legge e delle libertà inviolabili del cittadino. A chi ha pagato con la vita il proprio sacrificio, la propria fede laica nella Nazione e nel Tricolore, a chi si impegna ogni giorno in questa dimensione, a chi lo farà in futuro, volgiamo il nostro accorato e profondissimo ringraziamento unitamente ad un plauso commosso poiché è anche grazie ad ognuno di voi se oggi siamo qui, liberi in questa piazza, orgogliosi del nostro Paese nel mondo.
Ognuno di voi è ognuno di noi.
Il Sindaco
arch. Salvatore Onofaro
_____________ 03 novembre 2012_______________
4 Novembre: la città commemora le vittime di tutte le guerre
Cerimonia in piazza D’Annunzio con il tenore Giuseppe Gambi
Qualiano celebra il Quattro Novembre. L’appuntamento è per le ore 12 (domenica 4 novembre 2012) in piazza Gabriele D’Annunzio, nel cuore del centro storico cittadino. Dopo la celebrazione liturgica officiata dal Mons. Raffaele Marino nella parrocchia Santo Stefano Protomartire, seguirà la cerimonia civile per la Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armata.
Il protocollo prevede la deposizione delle corone di alloro dinanzi del monumento ai caduti nel sagrato della piazza ed ai piedi della lapide marmorea in via Roma che il sindaco Salvatore Onofaro ha voluto l’affissione in memoria delle vittime di tutte le guerre. Momenti che saranno scanditi ed accompagnati dalle note del Silenzio.
Per suffragare la solennità della manifestazione, nel suggellare il raccoglimento e la compartecipazione emotiva ed istituzionale della commemorazione, l’amministrazione comunale ha voluto che la cerimonia venga contrassegnata da momenti musicali con la partecipazione del tenore Giuseppe Gambi che intonerà l’Inno Nazionale ed il Va’ pensiero, tratto dal Nabucco di Giuseppe Verdi.
“ Anche quest’anno – dichiara il sindaco Salvatore Onofaro - prosegue l’impostazione civica che questa Amministrazione ha voluto dare al Quattro Novembre. Momento di condivisione commossa e sentita nella collettività qualianese del significato profondo della celebrazione, occasione di riflessione sulla stagioni più dure della nostra storia, qualificate anche da pagine drammatiche ma che hanno cadenzato il percorso di costruzione culturale, sociale ed istituzionale che ha portato al rafforzamento del concetto di Nazione, corroborato ed instillato nei decenni lo spirito di appartenenza ad una bandiera, ad una terra. Anche quest’anno porgeremo il nostro omaggio alla memoria dei caduti di tutte le guerre, in tutte le epoche unitamente al nostro plauso corale al sacrificio ed all’impegno di quanti hanno combattuto e di quanti combattono, in terre lontane ma anche nelle nostre città ogni giorno, in difesa della libertà e della pace. Scandiremo questa cerimonia con le musiche e le strofe che hanno scandito la Storia dell’Italia e degli Italiani, che fungono da colonna del sentimento identitario nazionale”.
LA POLITICA, IL PARTITO: IL FUTURO NON PUÒ ASPETTARE
di Salvatore ONOFARO — Sindaco di Qualiano (NA)
La politica si trova a vivere un frangente storico-culturale che necessita di un urgente, rapido, considerevole processo di cambiamento. Un rinnovamento dalle fondamenta e che tenga conto delle esigenze della città, del territorio, del Paese, delle domande dei cittadini, dei crocevia della vita sociale ed economica e che ambisca a dare risposte certe, concrete, efficaci alle criticità ed alle necessità. Una politica che ritorni ad essere tale, nella sua accezione, nel suo senso intimo di atti ed azioni per la città, governo della polis nella sfumatura scolastica che però contenga i riflessi di una modernità intesa come governo per la polis squisitamente legato al concetto aristotelico di uomo animale politico, uomo cittadino, uomo figlio della
propria realtà. Una politica nel senso di uomini e donne che appellandosi al proprio senso civico, allo spirito di appartenenza, alla condivisione identitaria, decidano, anche e soprattutto perché incalzati da una socialità ispiratrice e promotrice, di impegnarsi nell’avanguardia politica come servizio alla propria comunità.
Oggi dobbiamo dare vigore e valore, profondo ed intenso, alla partecipazione, alla rappresentazione.
Questa deve essere intesa come proiezione della società, come suo spaccato culturale e civico. Dalla mia esperienza di primo cittadino di una comunità di quasi trentamila abitanti fa male conoscere di quanti infangano i colori ed i principi in cui chi s’impegna in prima persona nella vita politica crede ed ha sempre creduto. Fa male venire a conoscenza di chi approfitta del proprio ruolo, del proprio mandato per fini personalistici nella forma più bieca e meschina. Vivere al servizio della comunità, dei cittadini, della legge, districandosi in una miriade di fronti (dall’ambiente al sociale, dall'economia alla cultura), notte e giorno in servizio permanente effettivo ed essere sempre sul filo del rasoio, essere l’avamposto, il bersaglio di ogni colpa, di ogni criticità del territorio. Quante notti passate a disaminare carte e documenti per trovare fondi per le madri nubili, per il servizio di trasporto disabili, per una nuova caldaia in una scuola, per rifare una strada, per la raccolta dei rifiuti, per pagare gli stipendi senza aumentare le tasse e poi mi chiedo quante di queste stesse notti abbia trascorso “un Fiorito” qualunque che intasca milioni di euro atteggiandosi a paladino della società.
Il mio compenso di sindaco è pari a 1900 euro al mese. Buona parte di questi vengono devoluti per attività sociali. Per osservanza alle normative vigenti, avendo deliberatamente deciso di profondere energie per la mia città, non posso esercitare la mia professione di architetto. E poi, scoprire chi, chiuso nelle stanze ovattate del potere, lontano dalla responsabilità diretta dettata dal confronto continuo con la gente, con la piazza, con il cuore pulsante della città, di ogni città, si dedica al calcolo dei suoi (e solo i suoi) lauti e vergognosi guadagni, oltraggiando un’intera nazione, un intera classe di uomini e donne che credono ancora nei valori della trasparenza, della legalità, dell’onestà. Volgendo lo sguardo al futuro, un futuro imminente, l’impegno politico, pertanto, dovrà attendere ad una nuova mansione, storica e modernista insieme. Un impegno che sia costruito insieme ai cittadini, con i cittadini, per i cittadini nell’alveo di un partito che cerchi di affrancarsi dalla sua medesima definizione di “parte”, di fazione ma che sia espressione della città, delle sue capacità, delle sue debolezze, delle sue ambizione, delle sue forze, delle sue criticità. Un partito che sia riverbero del popolo, laboratorio di idee e di progetti, fucina di attività e di attivismo, elemento ricettore ed elemento propulsore della società, cassa di risonanza sul palcoscenico nazionale ed internazionale della voce locale. Un partito che ambisca a tale impegno deve e deve essere nuovo. Deve e deve essere disposto ad un’attenta, oculata, dettagliata analisi interiore e che abbia il coraggio e la capacità di portare luce in ogni ganglio della sua struttura per schiarire e cancellare ogni minima zona d’ombra. Un partito che sia specchio della società che lavora, che si impegna, che si sacrifica. Un microcosmo strutturato ma libero, chiamato a rispondere a principi sacrosanti, indiscutibili, inderogabili, incontrovertibili quali la legalità, l’onestà, la coerenza, l’abnegazione, la dedizione.
Legalità, trasparenza, manifestazione cosciente ed incondizionata all’azione ed al pensiero per conto della società civile ispirati dai principi costituzionali e del diritto nell’interesse unico e solo della collettività. Un partito che sia aperto alla gente, costruito insieme alla gente e che sappia farsene portavoce delle istanze e

Un partito che faccia della legalità, della libertà, dell’impegno civico ed incondizionato la sua bandiera di distinzione e di identificazione che adotti come unica misura qualificante e qualificatrice la responsabilità, il merito e l’impegno. Un partito che sappia imparare ed insegnare alla pazienza dell’ascolto, alla scrupolosità ed all’approfondimento in vista delle decisioni dove non prevalga mai e poi mai il lassismo, l’approssimazione, la cultura delle pacche sulle spalle, della cooptazione.
Un partito che debba diventare sinonimo della città, suo carattere distintivo ed identificativo al tempo stesso; che abbia una rete nevralgica e capillare su tutto il territorio perché funzioni come un motore dove ogni singolo ingranaggio diviene elemento indispensabile per il funzionamento della macchina intera, dove la responsabilità del singolo sia collegata a quella della collettività e viceversa, dove ognuno sia ambasciatore di istanze dell’altro, esposto all’ attenta considerazione dell’altro affinchè prevalga l’interesse comune. Sempre. Una nuova realtà politica dove l’appartenenza e la scelta di schieramento debba essere scelta di identità, di radicamento, di condivisione, di discussione e di collegialità, di confronto e di analisi delle tematiche. Questo deve essere elemento cruciale per la sua solidità e la sua stabilità poiché troppe volte abbiamo assistito alla sovversione del mandato elettorale, allo stravolgimento delle composizioni degli organi elettivi in conseguenza ad una repentina, opportunistica e riprovevole abiura della propria adesione. Basti riportare, ad esempio, che in questi ultimi anni si è assistito ad uno stillicidio incessante di crolli delle amministrazioni comunali (in modo particolare nell’area a nord di Napoli di cui fa parte il comune di Qualiano) elette nella tornata elettorale del 2008 e negli anni successivi. Sindaci che si dimettono, sfiducie, ricatti: guerre intestine in seno alle maggioranze fra il Consiglio Comunale e la giunta che contribuiscono a sgretolare il legame tra i cittadini e la classe politica e con il primi cittadino costretto ad un ruolo di equilibrista tra il baratro dei problemi quotidiani dell’agenda amministrativa e quelli più prettamente legati alle velleità dei singoli componenti delle compagini politiche.
Per questo dobbiamo voltare pagina per lavorare insieme ad una realtà politica figlia del presente e rivolta al futuro.
Un futuro sempre più esigente e sempre più imminente.
Un futuro che richiede certezze.
Un futuro che impone concretezza, serietà, tenacia e trasparenza.
Un futuro che non esiste se limitato alla sterilità del calcolo personalistico, alla gestione del presente. Una concretezza cha fronteggi con determinazione l’hic et nunc ma che sappia cementare le basi del domani verso il quale la società corre inesorabilmente.
Giudice di pace: inizia il conto alla rovescia
Soppressione Giudice di pace, il countdown è iniziato. Il termine ultimo per dare una risposta al governo centrale scade infatti il 13 novembre. Entro quella data i sindaci del territorio e il commissario prefettizio di Marano, Gabriella Tramonti, dovranno pronunciarsi sul destino degli uffici di via Cesina. Per scongiurarne la chiusura, ormai davvero prossima, i comuni (Marano, Giugliano, Villaricca, Calvizzano, Mugnano, Qualiano e Melito) dovranno consorziarsi e caricare sui loro bilanci le spese per la manutenzione della sede e per il personale. Una possibilità contemplata nei decreti legislativi (numero 155 e 156) varati lo scorso 14 settembre e che riguardano il riordino delle circoscrizioni giudiziarie. Sul tavolo, al momento, c'è solo un protocollo d'intesa che ha incassato l'ok di sei dei sette comuni interessati (ad eccezione di Marano) e la disponibilità fornita dal Comune di Qualiano, pronto ad ospitare gli uffici nella sede del Crof (Centro di ricerca per l'orientamento e la formazione) di via Macello. Una proposta che, nei mesi scorsi, scatenò il disappunto del Comune di Marano, intenzionato a non firmare alcun accordo che non preveda Marano quale sede del Giudice di pace.
Una fiaccolata per dire << basta ai roghi tossici >>
Centinaia di persone hanno preso parte alla fiaccolata promossa dalla Diocesi di Aversa in occasione della settima giornata per la ‘salvaguardia del creato’. I fedeli si sono ritrovati dapprima nella villa comunale per un momento di preghiera guidata dal vescovo di Aversa, Angelo Spinillo e dai parroci della zona, e poi hanno sfilato per le strade del centro. Un tema, quello della tutela del territorio particolarmente avvertito a Giugliano, dove cittadini e associazioni sollecitano l’avvio del piano per le boniche delle discariche sature e la rimozione delle ecoballe - circa sei milioni - che sono stoccate nel sito di Taverna del Re. Il territorio del giuglianese - è stato denunciato - è stato avvelenato anche dallo sversamento di rifiuti tossici che urgentemente dovrebbero essere individuati e rimossi. Quasi mille persone hanno sfilato lungo le vie del centro storico per dire no ai roghi tossici. “La terra c’è stata data dal Creato - ha detto Spinillo parlando alle centinaia di persone in villa comunale - È un dono di Dio e noi dobbiamo tutelarla, curarla, amarla. Non possiamo più sopportare questa violenza che ci sta strappando quanto di più caro c’è stato concesso”. Il Vescovo ha pregato con fedeli e con tutti i parroci, invocandola bellezza del creato e la bontà degli uomini che non possono distruggere quanto di bello è stato dato: “Non possiamo sottostare a questo stato di cose. Dobbiamo dire no alla violenza contro la nostra terra e ribellarci a queste forme di criminalità che ci opprimono”. Tra i partecipanti il sindaco di Qualiano Salvatore Onofaro. Continua l’impegno di prefetto e sindaci del territorio per fare fronte comune contro i roghi di rifiuti tossici nell'area a nord di Napoli. Grazie all’attività di monitoraggio del territorio, si potrà avere una mappa più completa dei luoghi dove il fenomeno degli scarichi illegali è più frequente. Il territorio a nord di Napoli: la cosiddetta “Terra dei fuochi” è ormai considerata una zona ad alta concentrazione di malattie tumorali ed è proprio da quest'ultimo aspetto che l’iniziativa a preso il via. L'impegno dei volontari dovrebbe rappresentare quel “valore aggiunto” necessario a permettere interventi mirati da parte delle forze di polizia. La notizia della sottoscrizione del protocollo è stata accolta positivamente da tutte le parti coinvolte.
Piazzetta Nenni: parte la riqualificazione con il progetto "adotta un'aiuola".


Qualiano Isola della legalità.
di Salvatore ONOFARO
Sindaco di Qualiano (NA)
A Qualiano sta per nascere un’isola, l'Isola della Legalità. Questo il nome del progetto ideato, redatto e proposto dal Comune di Qualiano e che ha già ottenuto il finanziamento pari a 2 milioni e 200 mila euro nell’ambito del PON Sicurezza – Obiettivo Operativo 2.5 “Migliorare la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata”. Sulla circumvallazione esterna, arteria stradale che fiancheggia il territorio comunale, vi è un lotto di terreno che si estende per 1270 metri quadri confiscato alla criminalità organizzata. Laddove probabilmente si intendeva alimentare la fame dell’abusivismo edilizio, è intervenuta la legge, la giustizia. In quella porzione di territorio, sede di limitrofi accampamenti illegali di popolazioni rom, questo terreno diventerà un vessillo, un emblema del diritto che vince, dello Stato che impianta pilastri ben saldi. Uno Stato che fa sentire e vedere la sua presenza sul territorio, per il territorio. Ai sensi del nostro progetto, il lotto sarà riqualificato e riutilizzato per ospitare una depositeria giudiziaria (la prima in tale porzione comprensoriale) per circa 7000 metri quadri della sua estensione; la parte restante sarà destinata ad impianto di stoccaggio e lavorazione di rifiuti elettrici ed elettronici e ad isola ecologica. Gli uffici saranno costruiti con materiali ecocompatibili e alimentati da pannelli fotovoltaici. In un territorio difficile sotto il profilo della legalità (l’hinterland a nord di Napoli), in quella che viene definita la “terra dei fuochi” per l’annosa problematicità dei rifiuti, dell’abbandono incontrollato e dei roghi degli stessi, ebbene proprio in tale realtà prenderà forma e sostanza un presidio di grande valenza sociale, morale ed ecologica. A pochi chilometri in linea d’aria da Taverna del Re, il più grande sito di stoccaggio di ecoballe al mondo, sta per sorgere l’antagonista e forse l’antidoto culturale a tali scempi ambientali, a tutti gli ecomostri (siano essi di cemento o di spazzatura, sopra o sotto la terra). L’Isola è testimonianza e lo sarà negli anni a venire dell’impegno di questa amministrazione, della città di Qualiano nelle avanguardie della legalità. Per tali ragioni abbiamo deliberato in giunta che la gestione dei servizi che essa offrirà saranno di unica ed esclusiva pertinenza delle cooperative sociali, registrate e legalmente riconosciute in modo da impegnare giovani “a rischio”, disoccupati e/o diversamente abili del territorio. Il 3 ottobre scorso abbiamo presentato il progetto a don Tonino Palmese, referente della Campania dell’associazione “Libera”. In quella mattinata abbiamo anche effettuato un sopralluogo nell’area oggetto della progettazione. Abbiamo trovato erbacce, rifiuti abbandonati, arbusti rinsecchiti. Abbiamo fotografato questo stato. Quella foto la metteremo all’ingresso quando sarà inaugurata l’Isola della Legalità. Servirà da monito e da incoraggiamento per le generazioni future, per tutti quei bambini che porteremo lì a vedere come si smaltisce un computer, un frigorifero e lanciare il messaggio che intorno a quell’isola c’è un mare, un mare di cittadini che credono e lottano per la legalità, per la democrazia, per l’ambiente. Per la vita.
Rifiuti: continuano le operazioni contro i “sacchetti selvaggi”
Comune di Qualiano
Provincia di Napoli
09 ottobre 2012
Rifiuti: continuano le operazioni contro i “sacchetti selvaggi”
In due mesi elevate centinaia di sanzioni
“Ad oggi, a distanza di due mesi circa dell’entrata in vigore del dispositivo, sono circa 200 le sanzioni elevate” dichiara il sindaco Salvatore Onofaro “ a testimonianza di un lavoro delicato ma straordinario da parte del Comando di Polizia municipale di Qualiano”. A supporto dei vigili-detective, anche sofisticate apparecchiature tecnologiche come impianti di videosorveglianza a circuito chiuso di tipologia “mobile”. “In questo modo – prosegue il sindaco - è possibile registrare 24 ore su 24 tutti quanto accade in una determinata area, con tutte le precauzioni in termini di privacy. Il materiale filmato viene poi visionato al Comando e laddove si evidenzi l’abbandono indiscriminato di rifiuti, oltre a qualunque altra tipologia di reato ovviamente, parte l’identificazione dei responsabili. Sul territorio sono
anche dislocate altre telecamere direttamente collegate con la centrale operativa dei vigili urbani a supporto della sicurezza e del decoro cittadino”.
Intanto è giunta la convocazione da parte della Prefettura di Napoli in riferimento al “protocollo d’intesa” siglato il 23 marzo scorso avente ad oggetto “le attività di prevenzione, controllo e rimozione dei rifiuti finalizzate alla risoluzione dei fenomeni di abbandono lungo le strade, nonché di impedire l’illegale smaltimento dei rifiuti attraverso roghi in luoghi pubblici e privati”. L’appuntamento è fissato per il prossimo 17 ottobre alle ore 10:00 presso la sede prefettizia di piazza del Plebiscito.
“Si intensificherà il raggio di collaborazione del protocollo – continua il sindaco Onofaro – che comporta una maggiore sinergia tra gli enti comunali, le Asl, l’Arpac, le associazioni di protezione ambientale ed ovviamente la Prefettura. L’impegno del Comune di Qualiano sul fronte della lotta ai rifiuti, ai roghi degli stessi è sempre stato di massima priorità. Ben vengano concertazioni, intese tra le istituzioni per dare manforte ai Comuni. Solo con la collaborazione di tutti riusciremo a garantire
la legalità in termini di Ambiente che si traduce con garanzia di qualità della vita per i cittadini”.
Don Tonino Palmese (Libera) incontra il sindaco Onofaro
COMUNE di QUALIANO
Provincia di Napoli
03 ottobre 2012
Don Tonino Palmese (Libera) incontra il sindaco Onofaro
In merito al progetto “Isola della Legalità”
Don Tonino Palmese approda a Qualiano sul terreno dell'Isola della Legalità. Questa mattina presso la sala conferenze del Comune di Qualiano, il sindaco Salvatore Onofaro ha incontrato il referente per la Campania dell'associazione "Libera", don Tonino Palmese. Oggetto del briefing il progetto della per la realizzazione di una depositeria giudiziaria nonchè presidio ecologico per i rifiuti tecnologici (Raee) che sarà edificato sun un lotto di terreno confiscato alla criminalità organizzata. Presente all'incontro l'assessore all'Ambiente Giuseppe Musella, l'on. Michele Schiano, presidente della Commissione Sanità della Regione Campania, i progettisti dell'opera e rappresentanti della giunta e del consiglio comunale di Qualiano.
Dopo l’illustrazione dettagliata del progetto, don Tonino, il sindaco e le delegazioni si sono recate in sopralluogo sull’area in oggetto. Essa consta di 12750 metri quadri ed è prospiciente alla circumvallazione esterna (direzione Qualiano). Il progetto denominato appunto “Isola della Legalità” ha già ottenuto un finanziamento pari a 2 milioni e 200mila euro nell’ambito del PON Sicurezza – Obiettivo Operativo 2.2 “Migliorare la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata”.
Il lotto sarà riqualificato e riutilizzato per ospitare una depositeria giudiziaria (la prima in tale porzione comprensoriale) per circa 7000 metri quadri della sua estensione; la parte restante sarà destinata ad impianto di stoccaggio e lavorazione di rifiuti elettrici ed elettronici e ad isola ecologica. Gli uffici saranno costruiti con materiali ecocompatibili e alimentati da pannelli fotovoltaici.
“In un territorio difficile sotto il profilo della legalità, in quella che viene definita la “terra dei fuochi” per l’annosa problematicità dei rifiuti, dell’abbandono incontrollato e dei roghi degli stessi, ebbene in tale realtà prenderà forma e sostanza un presidio di grande valenza sociale, morale ed ecologica” dichiara il sindaco Onofaro. “Esprimo tutta la mia gratitudine a don Tonino Palmese per la sua testimonianza ed il suo impegno nelle avanguardie della legalità di cui questa amministrazione, questa città si sente parte integrante e con questo progetto ancora più impegnata e determinata in tale direzione”.

Don Tonino Palmese: “Un progetto importante in una realtà importante del quale parlerò con il ministro Cancellieri (previsto infatti un incontro con il responsabile del dicastero dell’Interno in visita a Napoli nella stessa mattinata del 3 ottobre). Dobbiamo tenere gli occhi aperti. Tutti. Noi tutti, poiché la fase più delicata di questo percorso sarà il dopo, la gestione dei servizi".
Vivere nella terra dei fuochi
VIVERE NELLA TERRA DEI FUOCHI
di Salvatore Onofaro
Sindaco di Qualiano (NA)

Nei Primissimi mesi dall’assunzione di carica di sindaco, ho invitato medici di famiglia e farmacisti della città a collaborare in quello che è divenuto “’Osservatorio permanente sulla salute pubblica a Qualiano”. Una sorta di comitato, di congresso costante, fatto di incontri mensili, avvalendosi della professionalità e della competenza di coloro che, quotidianamente, tastano il polso della salute dei cittadini. Da qui redigere statistiche, creare focus group specifici e specializzati per la disamina delle principali patologie collegate alle condizioni ambientali (infezioni delle vie respiratorie, neoplasie, allergie) per la compilazione di un dossier da sottoporre all’attenzione delle istituzioni dell’ambito. In questi anni la situazione a Qualiano, in termini di roghi di rifiuti è andata via via scemando. Abbiamo domato le fiamme. Ma guai ad abbassare la guardia.
Dopo quattro anni di battaglie, posso affermare che una ricetta, una panacea per questo fenomeno esiziale non esiste se non il controllo costante, minuzioso del territorio. Ed insieme a questo, l’amore per la propria città e l’impegno a garantire un futuro migliore ai nostri figli. Un futuro fatto almeno, di aria pulita.
Gigi Finizio In concerto 10.000 spettatori
Sabato 8 settembre 2012, una data che per Qualiano rimarrà nella storia. Più di 10.000 persone in P.zza Rosselli alle ore 21.00 per assistere all'evento più importante organizzato dal comune per l'estate 2012. Gigi Finizio in concerto live, ha entusiasmato ed emozionato tutti. Il concerto si è aperto con la commemorazione di Felice Strazzulli (il ragazzo morto qualche giorno prima a causa di un incidente stradale) ed un minuto di silenzio che ha toccato tutti. I classici e i brani più popolari del cantautore napoletano cantati da tutti, 2 ore e mezza di concerto live e senza interruzioni.
Un evento così non si vedeva da anni a Qualiano e ringraziamo tutti voi per aver reso possibile una manifestazione così grande e importante.
GRAZIE A TUTTI
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